Tra Confcommercio Udine e sindacati intesa per chiusura 1 maggio e Pasqua

Un altro incontro con la grande distribuzione e un’intesa di massima sulla chiusura nei prossimi giorni di festa in provincia di Udine. Con certezza il primo maggio e Pasqua. E, a seguire, l’intenzione di ritrovarsi assieme per un tavolo comune che preveda altre chiusure concordate. Nella sede di Confcommercio provinciale di Udine, a stretto giro di posta dopo il vertice della scorsa settimana con l’assessore regionale Angela Brandi, in una riunione sollecitata anche dalle categorie di Cgil, Cisl e Uil (Fisascat Cisl  rappresentata da Paolo Duriavig, Filcams Cgil con Claudio Caporale e Uiltucs Uil con Claudio Moretti), presenti il direttore dell’associazione Guido Fantini, Antonio Maria Bardelli per il Fiera e Maurizio Temporini per Vidussi, il gruppo Grandi datori di lavoro, coordinato e rappresentato alla riunione da Gianni Arteni, preso atto della liberalizzazione vigente nell’attesa che la Corte costituzionale si esprima sul ricorso pendente della Regione Friuli Venezia Giulia in merito alle aperture dei negozi nei giorni festivi, ha condiviso una linea comune sull’opportunità di osservare un turno di chiusura nelle festività del Lavoro e di Pasqua. «Il gruppo del Città Fiera – fa sapere Arteni – ha comunicato l’intenzione di aprire Pasquetta per motivi di opportunità. Per il resto si è trovato un virtuoso punto di mediazione nell’attesa delle decisioni della Consulta». «Siamo disponibili a un incontro subito dopo Pasqua per parlare di feste importanti e dell’opportunità della chiusura. L’obiettivo è di trovare un accordo, come sull’8 aprile, anche sul primo maggio, giorno in cui siamo orientati per le serrande abbassate». «Abbiamo condiviso che il provvedimento attuato a seguito del decreto “salva Italia” – scrivono in una nota i sindacati – non ha portato benefici immediati di rilancio del settore, visto e considerato che le aperture indiscriminate aumentano i costi senza garantire un aumento dei fatturati e un incremento dell’occupazione stabile. Obiettivo della riunione era di iniziare un confronto per arrivare a un accordo di autoregolamentazione delle aperture domenicali e festive a livello locale/regionale in attesa di una modifica della legge nazionale al fine di trovare le soluzioni in grado di tutelare gli interessi di tutti, commercianti, lavoratori e consumatori, poiché l’assenza di regole certe e la deregulation attuale tutelano i forti e danneggiano i più deboli».