Taurianova, è bagarre sulla processione dell’Addolorata

“La fede non si alimenta con le processioni, ma certo esse rientrano nella sfera delle tradizioni che segnano l’identità di un popolo. Cassarle, per un mero fatto burocratico, significa oltraggiare la storia di quel popolo, che attraverso i cortei conferma l’adesione ad un percorso religioso”. E’ la reazione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, alla notizia che il Vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, Mons. Luciano Bux, avrebbe disposto l’archiviazione della processione della Madonna Addolorata a Taurianova, che precede le celebrazioni della Settimana Santa.

Marziale evidenzia come “sono stato educato alla fede e alla società proprio dai Padri Cappuccini di Taurianova e come me stuoli di coetanei, che adesso scoprono essere stati allevati “illegittimamente” in una “cappella privata”.  Personalmente devo molto a quella formazione e francamente me ne infischio della burocrazia alla quale il prelato è solito ricorrere sin da quando è giunto a guidare il territorio diocesano. Come non ricordare – chiosa Marziale – il sollevamento popolare provocato a Oppido Mamertina quando il pastore ha preferito stanziare a Palmi”.

Il sociologo si dice “sconfortato dal fatto che simili episodi accadano proprio quando, invece, si avverte la necessità di una Chiesa più vicina ed aperta alla comunità, allo scopo di fronteggiare l’emergenza educativa che affligge le masse in età evolutiva. Per i giovanissimi anche una processione può diventare stimolo ad una revisione del proprio agito quotidiano. Per questo mi appello al vescovo Bux, affinché voglia rivedere le proprie posizioni e consentire ai taurianovesi l’esercizio di una pratica che certamente travalica i confini della burocrazia per diventare devozione e storia”.

“Se mons. Bux ci aiuta a comprendere ragioni dogmatiche poste alla base delle sue decisioni vuol dire che ce ne faremo una ragione, ma se il tutto è legato a faccende “notarili” meglio sarebbe sbloccarle. E’ un’occasione – conclude sferzante Marziale – che la Chiesa ha per dimostrare la differenza che intercorre tra Dio e Cesare”.