Presa di distanza dalla responsabilità civile dei magistrati

Ancora querelle sulla responsabilità civile dei magistrati che torna sotto i riflettori del Senato, incassa la “presa di distanza” del Ministro della Giustizia Paola Severino e registra la bocciatura, già annunciata, della magistratura associata. L’Anm, ascoltata in Senato, è stata chiara sul fatto che l’Europa non chiede la responsabilità diretta dei magistrati e la norma mette a rischio l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati. Una richiesta che ha trovato, a stretto giro di posta, una sorta di sponda nel Ministro della Giustizia, Paola Severino. In audizione a due passi da Palazzo Madama ha osservato. “Non è prevista nel sistema europeo, non esiste in nessun Paese d’Europa e neppure la sentenza, più volte evocata, della Corte di giustizia europea, richiede questo tipo di disciplina”. Il Ministro non ha annunciato prese di posizione emendative da parte del Governo limitandosi ad osservare che “questo tema è all’attenzione della competente commissione del Senato e sarà sottoposto al vaglio parlamentare”.

Di tutt’altra natura le reazioni alla richiesta della magistratura associata registrate in uno dei partiti di maggioranza, il PdL. Anche la Lega ha fatto muro. “Con buona pace dell’Anm, la norma sulla responsabilità civile dei giudici non sarà cancellata ed è spiacevole che si venga in Parlamento a fare una richiesta di abolizione così drastica e poco rispettosa dell’attività del Parlamento”, hatuonato Maurizio Gasparri capogruppo PdL al Senato. Un confronto senza veti, ha invocato il vice capogruppo vicario Gaetano Quagliariello e il presidente dei deputati pidiellini, Maurizio Cicchitto ha reagito. “E’ evidente che su questa base è impossibile aprire una discussione seri”.

Chiede di abbassare i toni il Pd, con la presidente dei senatori, Anna Finocchiaro. “Occorre esercitare saggezza ed equilibrio, usare i toni giusti ed evitare inutili contrapposizioni”.

Il presidente della commissione giustizia Filippo Berselli aveva annunciato un parere negativo e articolato da parte della commissione stessa e non se non aveva escluso l’ipotesi di richiedere uno stralcio, ha poi precisato che è problematico perché bisogna dare seguito alla sentenza della corte Ue.