Anci Fvg invita i Comuni a tenere bassa l’aliquota per le case Ater

“I Comuni, per le case Ater, si tengano il più possibile vicini all’aliquota che applicavano quando c’era l’Ici”. Lo ha sostenuto il presidente dell’Anci Mario Pezzetta dopo un confronto con i membri del comitato esecutivo con interventi dei sindaci di Spilimbergo Renzo Francesconi, di Udine Furio Honsell e di Sacile Roberto Ceraolo. Sempre in relazione all’Imu Pezzetta ha poi aggiunto che sarebbe opportuno che i comuni aprano degli sportelli per cittadini e imprese per informarli circa le caratteristiche della nuova tassa soprattutto per la parte, consistente, delle seconde case (il 50% dell’introito dovrà essere girato allo Stato), dei terreni fabbricabili e degli immobili industriali e commerciali. Il Comitato esecutivo ha inoltre incaricato il segretario generale dell’Anci Alessandro Fabbro di chiedere chiarimenti a livello nazionale sulla sua applicazione visto che ad oggi il Governo non ha ancora predisposto né un regolamento né una nota esplicativa e sono molti gli aspetti che risultano oscuri. Nel frattempo è sempre a lavoro il gruppo di sindaci e tecnici insediato dall’Anci per verificare quale sarà l’impatto sulle finanze degli enti locali e della Regione. I lavori del Comitato esecutivo sono poi proseguiti con una relazione dell’assessore all’innovazione ed e-government del Comune di Udine, professor Paolo Coppolasu una possibile rete in Fvg di sistemi informativi avanzati che metta in relazione fra di loro Regione, province e  comuni e questi ultimi con altre istituzioni come il catasto, l’agenzia delle entrate, sanità e assistenza sociale in modo da consentire a cittadini e imprese di interagire, secondo le buone pratiche della “comunità intelligente” anche con tutti i soggetti della pubblica amministrazione. Infine, il Comitato esecutivo ha incontrato il direttore dell’Ufficio scolastico, dottoressa Daniela Beltrame, e le organizzazioni sindacali della scuola sulla delicata questione dei contributi per le mense scolastiche. Pezzetta, ringraziato Beltrame per i dati sulle singole istituzioni scolastiche, ha invitato al confronto per dare sul territorio un servizio il più possibile uniforme agli insegnanti che, fermandosi in mensa per consumare il pasto, svolgono nel frattempo anche un’azione educativa e di controllo, senza però che i costi ricadano eccessivamente sui comuni.