Fermo, territorio unito contro la criminalità

Abbiamo evitato di commentare a caldo il grave attentato allo chalet “Il Grillo”- che segue altri episodi simili avvenuti sulla costa del fermano – perché pensiamo che la ponderazione e l’acquisizione di elementi di informazione siano sempre necessarie, in situazioni del genere. E ci siamo, pertanto, limitati finora a comunicare la nostra solidarietà ai titolari dello chalet così duramente colpito; solidarietà che estendiamo all’Amministrazione comunale di Fermo, città colpita insieme ai suoi operatori economici.

Tuttavia, a questo punto, sentiamo il dovere di lanciare un forte allarme istituzionale e sociale, poiché è evidente che, da mesi, ci troviamo di fronte ad un attacco di organizzazioni criminali nei confronti di attività economiche e della convivenza civile del nostro territorio.

Non è nostro compito avanzare ipotesi giudiziarie o investigative, ma è indiscutibile che la natura di questi attentati ad attività commerciali ed a strutture del Fermano (non dimentichiamo l’incendio doloso – su cui ancora non è stata fatta piena luce – all’ex cinema Helios, circa un anno fa), le ripetute minacce e richieste di estorsione verso diversi commercianti (alcuni dei quali hanno sporto regolare denuncia), presentano una matrice non occasionale e soprattutto le caratteristiche di una strategia di penetrazione criminale verso un tessuto economico in crisi ma, allo stesso tempo, ancora sufficientemente ricco e reso permeabile dalla minore usualità di fenomeni di questo tipo.

Nutriamo la massima fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e della magistratura, chiamate al difficile compito di investigazione, prevenzione, controllo e repressione; ma, proprio per questo, riteniamo sia nostro dovere sottolineare la straordinarietà di quanto sta accadendo nel Fermano e chiedere con grande determinazione al Governo che esse siano messe, concretamente, nelle condizioni di svolgere al meglio il loro delicatissimo lavoro, attraverso un consistente rafforzamento di uomini e mezzi, a cominciare dall’urgente insediamento della Questura di Fermo.

A questo scopo, ci rivolgeremo direttamente al Ministro dell’Interno, cui chiederemo un incontro urgente, per contribuire a sensibilizzarlo su quanto sta accadendo nella nostra realtà e sostenere le esigenze di sicurezza e legalità democratica dei cittadini fermani. Questi avvenimenti non possono e non debbono essere sottovalutati. Occorre, dunque, anche una forte reazione ed una mobilitazione congiunta delle Istituzioni democratiche, della società civile, delle forze sociali, economiche e politiche; per sostenere l’azione delle forze dell’ordine, per respingere per tempo qualunque tentativo di ulteriore radicamento di organizzazioni criminali, per difendere insieme i diritti, la legalità, il lavoro pulito di un territorio che con l’impegno, la fatica e la creatività dei suoi cittadini, ha saputo, in passato, costruire condizioni di benessere ed oggi, con quegli stessi strumenti, legali e solidali, saprà superare il momento difficile che il Paese attraversa. Sappiano, questi criminali, che hanno di fronte non singoli imprenditori magari preoccupati, ma un’intera società, libera, forte, consapevole, unita; che saprà respingere ed isolare tali strategie criminali.

 Luca D’Innocenzo LaScansione.net