Decimo omicidio dall’inizio dell’anno nella Capitale

Trovato il cadavere di un uomo lunedì mattina intorno alle ore 06:00 in via Ponente a Torvajanica, sul litorale romano. Il corpo presenta alcune ferite di cui una più evidente al collo, forse di un proiettile, ed è ora all’esame del medico legale. A notare il cadavere e avvertire i carabinieri sono stati alcuni passanti. Giunti sul posto, i sanitari, insieme ai carabinieri di Pomezia e al nucleo investigativo di Ostia, hanno trovato il corpo riverso per terra e in una pozza di sangue. Si tratta di un uomo di circa trent’anni senza documenti, probabilmente originario dell’est Europa.

Una scia di sangue iniziata con la tragica rapina di Torpignattara costata la vita al commerciante cinese Zhou Zeng e alla figlioletta Joy, di appena 9 mesi. E’ di pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di uno dei due killer, impiccato in un casale di Roma nord. Si è parlato di suicidio, ma la sua morte sarebbe stata frutto di un accordo tra la mala romana e la mafia cinese. E ancora Antonio Maria Rinaldi, viene ucciso in via del Fontanile Arenato il 24 gennaio mentre parcheggiava la sua auto, e tre giorni dopo il corpo di uomo carbonizzato  (si scoprirà poi la sua identità, Salvatore Polcino) è stato trovato nelle campagne del Divino Amore il 27 gennaio. Ed è del 7 febbraio l’esecuzione di Mario Maida, a Torrevecchia. Era un carrozziere, è stato freddato alla testa da un colpo di pistola. Mentre il 21 febbraio è toccato a Marco Zioni, pregiudicato romano ucciso a Montespaccato da due killer in scooter. E ancora, l’uccisione del neonato gettato nel Tevere dal padre nei giorni del grande gelo e il ritrovamento nel laghetto dell’Eur di un corpo che galleggiava a cui ancora non è stato dato un nome. Fino a Taipe Arturo Carlos, il cinquantacinquenne peruviano trovato cadavere, con mani e piedi legate nel suo appartamento di via di Torrenova 87 al Casilino.