I russi incoronano ancora lo Zar Putin

Tutto come previsto. Vladimir Putin vince al primo turno senza ballottaggio con il 61,8% nelle presidenziali di oggi, dopo che è stato scrutinato il 14,5% dei seggi. Lo riferisce la commissione elettorale in diretta tv. Nelle presidenziali del 2004 Putin aveva conquistato il 71,3%. Il leader comunista Ghennadi Ziuganov ha ottenuto il 17,7%, piazzandosi secondo, stando a un exit poll dell’istituto demoscopico Vtsiom. Il leader nazionalista di Ldpr Vladimir Zhirinovski è all’8,01%, Sergei Mironov di Russia Giusta il 3,67%, il miliardario Mikhail Prokhorov, unico indipendente, è al 7,5%. L’ennesimo secondo posto dietro a Putin non è piaciuto al leader del partito comunista russo Ghennadi Ziuganov, che ha commentato poco dopo la chiusura delle urne. “Non ritengo le elezioni del 4 marzo trasparenti e giuste, non sono legittime”. Oltre a sottolineare che “la piovra mafiosa” va a toccare anche la commissione elettorale. Ma verrà presto il tempo di rispondere della “piovra”, secondo Ziuganov. Dal suo quartier generale, ha confutato punto per punto il programma elettorale di Putin, sostenendo che è irrealizzabile. Compresa la soluzione del problema demografico, quello dell’alcolismo e la tossicodipendenza.

L’attenzione resta puntata sulle contestazioni per la regolarità del voto e sulla sicurezza, con l’opposizione che ha già indetto proteste a livello nazionale. Saranno circa 450.000 i militari impiegati dal ministero dell’Interno per vigilare sullo svolgimento della consultazione in tutta la Federazione. Allerta massima a Mosca, dove tra questa sera e domani sono previste almeno 26 manifestazioni. A urne chiuse, l’appuntamento principale è a piazza del Maneggio (22:00 ore locali, 19:00 in Italia), dove il Fronte popolare pan-russo del candidato favorito Vladimir Putin si riunirà per festeggiare quella che è data come una vittoria scontata. Domani è l’opposizione a promettere il pienone in piazza Pushkinskaja, dove è stata indetta (alle 19:00 ora locale, le 16:00 in Italia) la manifestazione del movimento “per elezioni oneste” che da dicembre chiede riforme politiche e l’uscita di scena di Putin.

Solo nella capitale sono 38.500 gli agenti dispiegati, di cui 6.500 chiamati di rinforzo all’ultimo momento in vista delle proteste post-elettorali. Oltre 176.000 osservatori, tra indipendenti e internazionali, mentre webcam sono state installate in quasi tutti i 96.000 seggi aperti nel Paese. Per prevenire attacchi terroristici, i seggi elettorali delle grandi città sono stati muniti anche di metal detector.

Gli ultimi a votare i cittadini di Kaliningrad, l’enclave russa ai confini con la Polonia, dove i seggi hanno chiuso alle 20:00 ora locale (le 18:00 in Italia). Gli exit poll saranno annunciati a urne chiuse stasera con i primi risultati preliminari resi pubblici intorno alla mezzanotte di oggi (le ore 21:00 in Italia).