Marò, scatola nera cancellata

Tegola sui militari italiani prigionieri in India. La scatola nera dell’Erica Lexie è stata sovrascritta. Li vi erano i dati relativi all’incidente del 15 febbraio in cui sono morti due pescatori indiani e di cui sono accusati due marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, detenuti in stato di fermo a Kochi. Lo scrive il Times of India, citando fondi del Dipartimento della Marina mercantile. Secondo il giornale, un’inchiesta ha stabilito in modo preliminare che nel Voyage Data Recorder della Erica Lexie, non sarebbero stati salvati i dati riguardanti la posizione in mare della petroliera al momento dell’incidente nel Mar Arabico. Il giornale spiega che il Vdr di una nave registra le informazioni di navigazione e le conserva per 12 ore, dopodichè il sistema riscrive i dati su quelli già esistenti, e “se c’è un evento importante a bordo o nelle vicinanze, i dati debbono essere salvati”. A quanto sembra, spiegano le fonti del Times of India, il comandante Umberto Vitelli non avrebbe disposto la conservazione dei dati sul registro di bordo (logbook), una questione che dovrà essere approfondita.

Un piccolo spiraglio si apre invece sul fronte giudiziario, con il giudice A.K. Goapakumar che ha deciso di autorizzare la presenza di due esperti italiani alle prove balistiche sulle armi prese sulla Enrica Lexie, come “testimoni silenziosi” che “non devono interferire nei test, verificarli o rivelarli”. De Mistura ha detto di considerare questo come un segnale nella giusta direzione, ma di voler vedere “cosa succede in concreto”, perché “già in passato ci erano state date assicurazioni che sono poi cadute alle verifica dei fatti”. Il dibattito e la decisione sulla giurisdizione (che secondo le autorità italiane sarebbe di Roma perché il fatto è avvenuto in acque internazionali) è stato rinviato. I due marò saranno in stato di fermo almeno fino al 5 marzo.