Milano, Antonia Bianco uccisa da una stilettata in strada

Pochi minuti prima con lei c’era l’ex compagno. Un amore iniziato con un figlio e finito a minacce e sberle in faccia, il loro. Tirate di capelli, denunce per lesioni e stalking. E quel giorno, il 13 febbraio scorso, era per parlare “da amici” che i due s’erano dati appuntamento. Ma quando l’hanno soccorsa, Antonia Bianc0, 43 anni, una donna piccina e magra, non aveva più voce, il volto pallido, gli occhi spalancati e la bocca contorta in una smorfia di dolore. Voleva parlare, non ci riusciva. Si è accasciata sul marciapiede lasciando cadere la borsetta che reggeva sull’avambraccio sinistro e dove aveva appena infilato il telefono cellulare dopo avere chiamato i carabinieri. “Correte, sto male, mi ha picchiata ancora…”. Il suo addio alla vita è tutto in quelle sei o sette parole. Poi, il silenzio. Il mistero.

Inutile la corsa a sirene spiegate verso l’ospedale di San Donato. Al pronto soccorso Antonia è arrivata morta. Crisi cardiaca, hanno sospettato. Lo schianto del cuore per colpa della litigata e delle botte, si sono detti. Anche perché sui vestiti e sul corpo della poverina non c’era una sola goccia di sangue, nulla che facesse pensare a quell’ago acuminato che le aveva bucato il petto e spaccato un ventricolo. Eppure uno dei medici che aveva cercato di ridarle fiato e colore ha intuito che qualcosa di strano c’era. Ha guardato meglio e ha notato, all’altezza del cuore, un’impercettibile puntura. Da lì la salma è stata portata a Melegnano, al centro autoptico. Eppure nemmeno questo è bastato a scoprire che Antonia era morta ammazzata e non d’infarto.

Qualche giorno più tardi saranno la testardaggine dell’avvocato della donna e i dubbi di un bravo carabiniere a portare alla verità. E così, a due settimane da quel maledetto pomeriggio e dopo una seconda autopsia, ora si viene a sapere che Antonia Bianco l’hanno ammazzata per strada. Presa a calci e infilzata con uno spillone, come fosse un vecchio fantoccio da esorcizzare. “Ci sono testimoni, stiamo lavorando”, tagliano corto i carabinieri. L’ex compagno, inizialmente indagato solo per lesioni e stalking, mercoledì è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio volontario.