No Tav, fermare gli espropri in Val Susa

“Il grave incidente accaduto in Val Susa deve far riflettere sullo stato di tensione che esiste oggi in valle.  Dopo quel che è accaduto, gli espropri vanno fermati, e comunque non si può immaginare che i lavori proseguano per anni  in queste condizioni”. E’ quanto si legge in una nota stampa di Sel Piemonte.

“Quando la gente incomincia a farsi male è segno che la politica ha fallito e allora occorre fermarsi per avviare una riflessione che rimetta in discussione l’intero progetto – commentano Fabio Lavagno e  Vanda Bonardo del coordinamento regionale di Sel-  A Luca Abbà vanno i nostri migliori auguri di guarigione con la speranza che mai più questi incidenti si ripetano”.

“Le manifestazioni di questi anni, ultima quella di sabato – aggiungono i vendoliani – esprimono un bisogno di partecipazione da parte della gente non risolvibile con la totale  militarizzazione di una valle. Una mortificazione che non può che accendere gli animi”.

“Un’opera come la Tav che molti di noi considerano inutile e dannosa, oggi non può procedere come se nulla fosse – proseguono i dirigenti di Sel – Questo in riferimento al difficile contesto sorto valle, ma anche per la grave crisi da superare, che non ci permette alcun sperpero di risorse economiche”.