Coca Cola apre di nuovo alla arance calabresi

“Siamo pronti a sederci con i fornitori e le autorità locali, tra cui il sindaco di Rosarno, per discutere possibili allineamenti strategici a lungo termine in grado di garantire un futuro di business reciprocamente vantaggioso con i produttori di succhi locali e, attraverso di loro, con le cooperative locali e gli agricoltori”. Lo sottolinea in una nota la Coca-Cola.

“Per Coca-Cola è importante essere radicati nel tessuto economico nazionale e per questo cerchiamo di mantenere il più possibile a livello locale la nostra catena di approvvigionamento agricolo – spiega – Localmente impieghiamo 4,000 persone e, indirettamente, si stima che 46,600 persone lavorino nella nostra catena di approvvigionamento”. “Da molti anni The Coca-Cola Company sta lavorando per sostenere pratiche di lavoro  corrette – prosegue – Le nostre linee guida per i fornitori includono le nostre aspettative riguardo alle pratiche dei diritti umani sul posto di lavoro. Tutti i nostri fornitori diretti sono oggetto di audit regolari per garantire il rispetto di tali impegni. I più recenti audit dei nostri fornitori di succo in Italia, effettuati da esperti indipendenti, non hanno sollevato preoccupazioni – continua Coca Cola – I nostri fornitori di succo hanno dichiarazioni da consorzi che li riforniscono e che attestano la loro conformita’ alle leggi del lavoro italiane”.

“Siamo preoccupati per il quadro molto diverso descritto in questi giorni sulla stampa e stiamo cercando di comprendere la situazione – continua – Stiamo ora verificando con i nostri fornitori locali, le autorità e le parti interessate come effettuare audit dei fornitori alla fonte. Stiamo anche verificando il ruolo attivo che Coca-Cola può avere nel facilitare la discussione e gli standard in modo da assicurare condizioni di lavoro e di salario dignitose per i lavoratori immigrati. Con riferimento alle ultime notizie rispetto ad uno specifico produttore di succo nella area di Rosarno, confermiamo che il nostro attuale contratto stagionale con questo fornitore si sta concludendo e non è stato rinnovato. Questa decisione è stata operata prima che uscisse qualsiasi notizia e non ha nulla a che vedere con le accuse sulle condizioni di lavoro. Siamo interessati a questa area in Calabria come fonte per un succo di alta qualità e vorremmo contribuire al suo sviluppo negli anni a venire”.