Omicidio Priolo Gioia Tauro teme la guerra di mafia

C’è paura e sgomento nella città calabrese nell’apprendere della notizia dell’uccisione di stamani di Giuseppe Priolo, già noto alle forze dell’ordine, assassinato in un vero e proprio agguato. Il fatto è accaduto in pieno giorno intorno alle ore 07:30. L’uomo, a bordo della sua auto, si è fermato davanti a un negozio di tabacchi in piazza Trieste, nel centro della città quando qualcuno si è avvicinato e gli ha sparato un colpo di fucile caricato a pallettoni. Priolo ha cercato di rifugiarsi nel negozio ma è stato raggiunto da una seconda fucilata per lui fatale nonostante i tempestivi soccorsi. La vittima era lo zio di Vincenzo Priolo, ucciso nella stessa città l’8 luglio scorso. Per quel delitto la Procura della Repubblica di Palmi ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di un giovane che si è reso irreperibile e viene ancora ricercato. Secondo la ricostruzione della polizia, l’omicidio di Vincenzo Priolo fu preceduto da una rissa per la quale quattro persone sono state arrestate. Dopo la rissa, il giovane fu ucciso con alcuni colpi di pistola mentre saliva sulla sua auto parcheggiata sotto casa. Carabinieri e polizia, che stamani sono intervenuti sul luogo dell’omicidio di Giuseppe Priolo stanno ora cercando di verificare se tra i due delitti ci possa essere un collegamento.

Ma la scia di sangue era stata intervallata da una missione di morte mancata. In pieno giorno e con due killer in azione il 14 dicembre 2011. Un agguato che nell’intenzione degli assassini non doveva dare scampo alla vittima. Obiettivo dell’agguato un operaio del porto di Gioia Tauro, Giuseppe Brandimarte, di 40 anni, dipendente della Medcenter, con precedenti penali anche per associazione mafiosa. A sparare contro Brandimarte sono state due persone. Gli investigatori, per risalire ad una possibile pista, vanno a ritroso nella vita di Giuseppe Brandimarte e scoprono che l’uomo è zio di Vincenzo Perri, il giovane che secondo la Procura di Palmi ha ucciso la scorsa estate, sempre a Gioia Tauro, intorno alle 8 del mattino, Vincenzo Priolo, e cognato di Girolamo Piromalli.

Gioia Tauro ripiomba nell’incubo di una guerra di mafia.