Riportiamo a casa i due militari prigionieri

I quotidiani di oggi e varie agenzie di stampa riportano notizie poco rassicuranti su una rapida definizione del problema dei due nostri militari imprigionati in India. Peraltro le Autorità indiane imputano loro un reato che secondo la legge locale è punibile con la pena di morte.

In ogni caso, permettendo che i due marò fossero fermati per essere, come sembra, imprigionati e giudicati da un Tribunale indiano, è avvenuta una forzatura a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che ha negato che si possa estradare / consegnare chi sia imputato o sospetto di reati puniti con la pena di morte nel paese richiedente.

Le notizie che arrivano inducono a temere che l’India non intende fare marcia indietro e voglia processare i nostri militari e sembra che le Autorità locali si accingano a perquisire la nave neanche fosse un cargo di malfattori.

Credo che dobbiamo spingere sull’acceleratore per sollecitare interventi istituzionali incisivi con prese di posizione italiane che non lascino dubbi. Si è pensato quindi di raccogliere adesioni di cittadini che intendano partecipare a questa forma di sensibilizzazione istituzionale inscrivendosi al gruppo aperto su Facebook “Riportiamo a casa i due militari prigionieri”, raggiungibile all’indirizzo : http://www.facebook.com/#!/groups/337996802910475/.

Più saremo e più la nostra azione potrà avere dei risultati per i nostri militari.

Infine l’indirizzo dell’Ambasciata indiana a Roma : [email protected] per chi volesse rappresentare il proprio sdegno personale.