Mariangela Spagnoletti inchioda Sabrina Misseri

E’ in corso il processo per la morte di Sara Scazzi, la ragazzi pugliese, uccisa secondo l’accusa dalla zia Cosima Serrano e dalla cugina Sabrina Misseri. Una testimonianza che mette spalle al muro Sabrina è quella di oggi di Mariangela Spagnoletti. “Il 26 agosto 2010, quando arrivai in via Deledda, vidi che Sabrina era già in strada”. Mariangela e Sabrina quel giorno maledetto sarebbero dovuti andare al mare insieme a Sara. Mariangela ha testimoniando nel processo per l’omicidio di Sara Scazzi. Sabrina ha sempre detto invece di aver atteso Mariangela in veranda. “Sabrina era agitata – ha aggiunto la teste – ha fatto una prima telefonata fuori dall’auto, la seconda in auto e poi ha detto ‘l’hanno presa, l’hanno presa”. Mariangela ha riferito che in strada vicino a casa Misseri c’erano sia la Seat Marbella di Michele Misseri sia la Opel Astra della mamma di Sabrina, Cosima Serrano. La Marbella, ha spiegato, era in direzione mare con la ruota anteriore destra sul marciapiede; il portoncino del garage era aperto.

Sabrina Misseri

“A Sabrina piaceva Ivano. Me lo diceva lei che parlava sempre di Ivano, gli interessava come ragazzo, voleva avere con lui una storia. Sabrina glielo ha detto e glielo ha fatto anche capire. Per lei era una cosa forte”. Lo ha ribadito in aula Mariangela Spagnoletti. Mariangela ha riferito di qualche litigio di Sabrina sia con Sara sia con Ivano e una volta anche con lei stessa per le attenzioni che Ivano mostrava talvolta verso Sara. Prima di Mariangela è stato sentito il padre della giovane, Vito Antonio Spagnoletti. “Quel pomeriggio, dopo aver saputo che Sara non si trovava, andammo a casa Misseri – ha dichiarato l’uomo – e trovammo fuori Michele. Mi disse che sperava si trattasse di una scappatella e che non appena si fosse sbrigato sarebbe andato nelle campagne, nella zona della Riforma dove hanno terreni alcuni parenti, per vedere se si trovava da quelle parti”.

La sera del 25 agosto 2010, vigilia dell’uccisione di Sara Scazzi, Sabrina Misseri e Ivano Russo litigarono perché, secondo Sabrina, lui mostrava troppe attenzioni verso la quindicenne. Lo ha riferito la teste Mariangela Spagnoletti. “Andammo al pub 102 – ha detto Mariangela – e Sabrina disse riferendosi a Sara “si vende, si vende”. C’era anche Sara, non rispose, non so se si mise a piangere o meno, non la vidi in volto. Poi in auto Sabrina mi disse che Ivano considerava più Sara di lei”. Mariangela ha aggiunto che, per quanto da lei percepito, Ivano “coccolava Sara come un fratello maggiore e questo dava fastidio a Sabrina”.

Il giorno dell’uccisione di Sara Scazzi, quando l’amica Mariangela Spagnoletti e la sorella tredicenne si recarono a casa di Sabrina Misseri per andare al mare con lei e con Sara, trovarono Sabrina già in strada “molto preoccupata”. Lo ha dichiarato la minorenne, durante la testimonianza nella sesta udienza del processo per l’uccisione di Sara. “Siamo arrivati a casa di Sabrina – ha detto, indicando anche com’era vestita Sabrina e che cosa aveva con sé – e lei era già in strada. Ha chiesto a Mariangela se avesse visto Sara. Poi ha fatto due telefonate, salendo anche in auto, al cellulare di Sara. “La prima volta ha detto che non rispondeva, la seconda che era spento, e Sabrina ha detto “L’hanno presa, l’hanno presa. Sabrina era molto preoccupata e aveva gli occhi lucidi”. Le dichiarazioni contrastano con quelle rese durante le indagini da Sabrina, che ha sempre dichiarato di aver atteso in veranda l’arrivo di Mariangela e sua sorella e che sarebbe stata Mariangela, preoccupata perché non si trovava Sara, a dire che forse l’avevano presa.

Il 26 agosto 2010, giorno dell’uccisione di Sara Scazzi, un geometra di Avetrana, Vito Donato Lastella, mentre rincasava in auto dirigendosi verso il litorale vide in strada sulla destra una sagoma esile e veloce e contemporaneamente uscire da una stradina a destra un’auto chiara, con due persone a bordo, che fece una strana manovra, tanto che egli dovette allargare la traiettoria di marcia per evitare problemi. Lo ha detto lo stesso Lastella, deponendo oggi in aula al processo per l’omicidio. Il geometra ha detto che, quanto all’orario, sicuramente era dopo le ore 14:05, momento in cui aveva spento il pc in studio uscendo dopo qualche minuto. Per l’accusa, quella sagoma potrebbe essere Sara che cercava di allontanarsi da casa Misseri e l’auto potrebbe essere quella di Cosima Serrano con a bordo Sabrina Misseri che stavano cercando di raggiungerla.

Nell’azienda di arredo bagno e ceramiche di Giuseppe Olivieri, ad Avetrana, nell’estate del 2010 venivano fatte pulizie nel pomeriggio da Pamela Trono e Giuseppina Di Bari solo per un’ora alla settimana. Lo ha raccontato Olivieri testimoniando al processo per l’omicidio di Sara Scazzi. Trono è la moglie di Antonio Petarra, l’uomo che il 26 agosto 2010, giorno del delitto, disse di aver visto intorno alle ore 13:45-13:50 passare sotto casa Sara diretta dai Misseri. Trono e Di Bari, nella scorsa udienza, dichiararono di compiere giornalmente pulizie nella ditta Olivieri dalle ore 14:00 alle ore 17:00, e Petarra spiegò di ricordare quell’orario perché la moglie alle ore 14:00 doveva essere al lavoro con l’amica. Olivieri ha riferito in aula di non sapere quando le due donne eseguissero le pulizie negli uffici della ditta, circostanza che gli è stata contestata dai pm rispetto al verbale di sommarie informazioni testimoniali in cui aveva detto che le pulizie venivano compiute ad uffici chiusi, dalle ore 14:00 alle ore 17:00.