Bagheria, a dieci anni avviato alla mafia

Una donna portava con sè il figlio di 10 anni nei sopralluoghi per organizzare rapine che poi venivano eseguite dai suoi complici a Bagheria in provincia di Palermo. Lo hanno scoperto i carabinieri che la scorsa notte hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip Piergiorgio Morosini, su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dei sostituti Ennio Petrigni e Ilaria Auricchio.

Le indagini che hanno preso spunto da accertamenti tecnici della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo nel corso dei rilievi dopo le rapine, hanno fatto luce su nove assalti a filiali d’istituti di credito ed attività commerciali, soprattutto benzinai e rivendite di tabacchi. Importante anche l’apporto dei sistemi di videosorveglianza, che hanno tra l’altro ripreso la donna nel corso delle visite preparatorie da lei compiute, una volta, in una tabaccheria, anche con il figlio di 10 anni.

A capo della banda, secondo i carabinieri, un pregiudicato di 40 anni, che organizzava i colpi mentre gli altri arrestati di dividevano i ruoli esecutivi. Tra questi il figlio nemmeno ventenne del pregiudicato, utilizzato per l’irruzione all’interno degli esercizi commerciali, la sua convivente di 32 anni e il nipote di 23 anni, impiegati per eseguire dei sopralluoghi all’interno delle rivendite di tabacchi.