Interrogazione al Ministro Passera per l’aeroporto di Crotone

L’eventuale ridimensionamento dell’aeroporto di Crotone continua a tenere banco nella politica locale. Dopo l’avvenuto consiglio regionale per parlare dello scalo aeroportuale, ce ne sarà un altro del consiglio provinciale di Crotone allargato a tutti i rappresentanti politici del territorio ma che non dovranno prendere la parola, anche i singoli consiglieri regionali si interessano al caso e si rivolgono alla politica nazionale per saperne di più.

Il capogruppo Emilio De Masi, ha sollecitato un’interrogazione al senatore Li Gotti da presentare al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera,  per sapere se al Ministro risultino corrispondenti al vero le notizie a proposito del ridimensionamento del sistema aeroportuale, con riferimento all’ipotizzata chiusura dello scalo crotonese; se non si ritenga opportuno incrementare i finanziamenti di supporto all’aerostazione di Crotone, con riferimento al grave deficit infrastrutturale viario e ferroviario che interessa le Regione Calabria e, segnatamente, la sua parte orientale, anche con l’utilizzazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, e quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di sostenere le attività produttive, compresa quella turistica, del versante ionico-calabrese, in considerazione del fatto che la eventuale chiusura dell’aeroporto di Crotone potrebbe rappresentare una grave minaccia per la già delicata situazione economica della provincia, che non può in alcun modo permettersi di privarsi del bacino turistico direttamente connesso allo scalo crotonese.La Societàdi gestione dell’aeroporto di Crotone, con comunicato del 13 gennaio2012, hareso noto che l’attività di rilancio dell’aeroscalo prosegue nel senso di incrementare gli accordi commerciali per la stagione primavera/estate 2012, con nuovi voli e nuove tratte ed ha altresì confermato che i dati di traffico segnano un incremento medio del 60 per cento, rispetto all’anno precedente, con un picco massimo raggiunto nel mese di agosto 2012, con un incremento del 46%;considerato infine che il sistema dei trasporti costituisce per lo sviluppo economico e sociale di un Paese una chiave di volta, attraverso la quale, in primis, garantire l’effettivo esplicarsi della libertà di movimento dei cittadini, in adempimento del disposto costituzionale e, in secundis, incrementare l’interscambio economico e culturale tra le diverse parti del Paese. L’intenzione parrebbe quella di procedere alla soppressione delle strutture aeroportuali che si reggono quasi esclusivamente con finanziamenti pubblici di carattere sussidiario. Tale prospettiva parrebbe peraltro confermata dallo stesso Ministro delle infrastrutture e dei trasporti che, nel corso della sua audizione in seno alla IX Commissione permanente (Trasporti) della Camera, ha chiaramente dichiarato che l’Italia non può permettersi di avere un aeroporto in ogni provincia ma, a  giudizio dell’interrogante tale ipotesi si tradurrebbe in una ulteriore penalizzazione per i trasporti calabresi, i quali già da tempo stanno subendo, loro malgrado, i ritardi della modernizzazione infrastrutturale viaria e di quella ferroviaria connessa al piano gestionale di Trenitalia, che rischia di essere assolutamente disastroso per i cittadini e le imprese calabresi”.