Caserta regina degli sprechi milionari

Denaro pubblico sperperato per quasi 15 milioni di euro, relativi alla gestione dell’Azienda Casertana Mobilità e Servizi (Acms). Dalle indagini è emerso che la Provincia di Caserta, socio maggioritario dell’Acms Spa, tra il 2007 e 2009, ha erogato alla stessa azienda contributi non spettanti per oltre 12 milioni di euro senza giustificazione economica in dispregio a ogni procedura contabile.

Sequestri amministrativi di beni mobili e immobili sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza di Caserta nei confronti di 32 amministratori e dirigenti della Provincia di Caserta, alcuni dei quali, nel periodo tra il 2007 e il 2009, erano assessori e consiglieri. Tra loro, alcuni sono sono ancora in carica in Provincia mentre altri ora, secondo quanto riferiscono gli investigatori, ricoprirebbero la carica di consiglieri regionali.

Le Fiamme Gialle hanno accertato anche che gli amministratori pro-tempore dell’Acms S.p.A., nel periodo tra il 2006 e il 2010, con una gestione giudicata dagli inquirenti “inefficace ed inefficiente”, avrebbero concesso ai dipendenti indennità, premi e permessi non spettanti per circa 2,5 milioni di euro. I contributi venivano corrisposti in assenza di un piano di risanamento della società, che, nel corso del 2009, è stata poi commissariata. Emerso dalle indagini, anche il ricorso a consulenze esterne malgrado la disponibilità di professionisti dipendenti dell’azienda: molte vertenze di lavoro sono state affidate ad avvocati esterni, nonostante l’azienda avesse a disposizione un ufficio legale in grado di patrocinarle.

I beni sequestrati preventivamente ai 32 amministratori pubblici da parte della Guardia di Finanza di Caserta (48 immobili, 30 conti correnti, 17 autovetture, 5 moto di grossa cilindrata) andranno a ricostituire il patrimonio degli Enti che hanno subito il danno, cioè l’Acms spa e la Provincia di Caserta. Il sequestro si riferisce alla concessione, all’Azienda Casertana Mobilità e Servizi, da parte della Provincia di Caserta, di contributi non spettanti per 12 milioni e 795 mila euro.