Il presidente tedesco Christian Wulff si è dimesso

Lo ha annunciato personalmente nel corso di una dichiarazione dalla sede della presidenza, il castello di Bellevue a Berlino: “Ho fatto degli errori, ma sono stato sempre in buona fede – ha detto Wulff -.  C’è bisogno di un presidente che possa dedicarsi completamente alle sfide europee e abbia fiducia ampia dei cittadini. Gli sviluppi di questa settimana hanno dimostrato che questa fiducia non c’è più e quindi non c’è altra possibilità che abbandonare questa carica: oggi perciò mi dimetto”, ha concluso. I leader del partiti tedeschi si riuniranno domani, sabato, per mettersi d’accordo sul successore di Wulff. Si profila la scelta di un candidato comune che potrebbe essere Joachim Gauck, il teologo e pastore evangelico, ex dissidente della Germania est, battuto due anni fa da Wulff. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha annullato la visita in programma oggi a Roma. Lo ha annunciato il suo ufficio, precisando che Merkel terrà una conferenza stampa. La Merkel avrebbe dovuto incontrare alle ore 12:00 a Palazzo Chigi il premier Mario Monti, e a seguire si sarebbe recata al Quirinale per una colazione di lavoro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La decisione di annullare la visita è legata alla situazione politica interna della Germania, dopo lo scandalo che ha travolto il Presidente della Repubblica Christian Wulff. Ieri, la Procura di Hannover, nel nord della Germania, ha annunciato di aver chiesto l’annullamento dell’immunità per il presidente della Repubblica, accusato da due mesi di illeciti. Il presidente della Repubblica tedesca gode della stessa immunità dei parlamentari. Possono essere perseguiti penalmente solo se il Bundestag concede l’autorizzazione. E il parlamento dovrà riunirsi in seduta plenaria per decidere del caso.

Nelle ultime ore c’è stata una drammatica accelerazione della crisi al vertice dello Stato tedesco. Mercoledì sera la Procura di Hannover ha aperto un’inchiesta nei confronti del presidente per interesse privato in atti di ufficio. Su di lui pesa l’accusa di avere ottenuto un prestito di 500 mila euro da un imprenditore amico, con un tasso di favore del 4%, quando era Governatore del Land della Bassa Sassonia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia di tre pernottamenti in un albergo dell’isola di Sylte di 258 euro l’uno, pagati sempre da un imprenditore a lui vicino e che Wulff dice di aver rimborsato in contanti. Anche la giovane moglie di Wulff, la bella Bettina, 38 anni, è finita nel calderone mediatico per dei vestiti di grandi firme (tedesche) ricevuti in omaggio. Il presidente tedesco ha tentato di riacquistare un po’ di credibilità e allontanarsi dai quotidiani attacchi della stampa tedesca (in prima linea la Bild) con un viaggio in Italia di tre giorni, dal 13 al 15 febbraio, ma non è bastato. Oltre ai partiti dell’opposizione anche nei settori della maggioranza di governo sta venendo meno il sostegno politico al capo dello Stato, a partire dal partito liberale, che ha già preso chiaramente le distanze. ”Per rispetto alla massima carica che ricopre, Wulff deve adesso trarre le conseguenze”, ha dichiarato Heiner Garg, vice presidente del land dello Schleswig-Holstein. Un alto esponente della Csu bavarese, partito fratello di quello di Angela Merkel, ha dichiarato che è ”inimmaginabile un presidente che si rechi in Procura”.