Milan stellare in Europa

Resta solo da capire dove finiscano i meriti del Milan e dove comincino i demeriti dell’Arsenal, oggettivamente imbarazzante in quanto a dinamismo e organizzazione di gioco.

Arsène Wenger ha capito poco o nulla della disposizione tattica dei rossoneri, a partire dalla posizione di Ibrahimovic che, guardato a vista dai difensori inglesi, li ha portati inesorabilmente fuori posizione per poi servire assist ai compagni che nemmeno Rivera. Di due di questi assist ha approfittato alla grande Robinho, un gol di testa da pochi passi e un gol di destro dal limite, e se persino lo sciagurato Egidio del terzo millennio può permettersi una doppietta in Europa, allora significa che tutto ha girato per il verso giusto.

Il rientro di Boateng, che ci ha messo un amen a trovare il ritmo partita e a segnare il gol che ha spianato la strada verso la vittoria, una conclusione di rara violenza che si è infilata sotto la traversa. E poi un Ibra finalmente rasserenato, capace di soprassedere anche a una gomitata malignuccia di tale Vermaelen per poi procurarsi e trasformare il rigore che ha chiuso la partita sul 4-0, e non si vede come questo Arsenal potrebbe sperare di ribaltare la situazione. La Juve pareggia a Parma e manca l’aggancio al primo posto, l’Arsenal si presenta a San Siro in versione inguardabile (da ricordare anche la partita d’addio di Tierry Henry, la sua statua all’ingresso dell’Emirates Stadium è ormai più dinamica di lui): se doveva dire bene per il Milan, stavolta ha detto benissimo.