In manette il super latitante calabrese Rocco Aquino

È stato arrestato dai Carabineri del Ros e dal reparto speciale dei Cacciatori di Calabria Rocco Aquino detto ‘u Colonnello – 51 anni, superlatitante, considerato dagli inquirenti uno dei principali esponenti dell’ndrangheta. È stato trovato nascosto dentro un bunker nel sottotetto della sua casa a Marina di Gioiosa Ionica. Faceva parte del vertice inter-cosche dell’organizzazione. Aquino era inserito nella lista dei cento latitanti di massima pericolosità. Aquino, capo storico della omonima famiglia, era latitante dal 13 luglio 2010, quando sfuggì alla cattura nell’ambito dell’operazione Crimine, nel corso della quale finirono in manette oltre 300 persone. Per lui, il procuratore aggiunto della Dda reggina, nel processo in abbreviato a 120 persone, ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione. “E’ una cattura importante: sia perché si tratta del capo dell’omonima cosca, sia perché, nonostante le difficoltà, abbiamo dimostrato che la ‘ndrangheta non e’ invincibile. eliminando qualsiasi forma di mitizzazione del personaggio”. E’ il Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale di Reggio Calabria Nicola Gratteri a sottolineare la duplice importanza della cattura di ‘u Colonnello. A ottobre, contro la cosca è stato eseguito un maxi sequesto: sottratti alla cosca 19 immobili (tra cui ville e terreni, ubicati nella locride) una imbarcazione, una decina di autovetture, due società nei settori edilizio e turistico-commerciale e numerosi conti correnti e depositi al risparmio. A casa di Giuseppe Aquino, fratello del boss arrestato, è stato trovato un bunker. L’inchiesta, coordinata da Nicola Gratteri, ha svelato il nuovo volto della ‘ndrangheta: non più un insieme di cosche, famiglie o ‘ndrine scoordinate e scollegate tra loro, ma un’organizzazione di tipo mafioso, segreta, fortemente strutturata su base territoriale, articolata su più livelli e provvista di organismi di vertice che prendono e ratificano le decisioni più importanti.