Dopo il no tedesco Monti chiede aiuto agli americani

“Aiutiamoci a crescere”, è stato l’invito di Monti, lanciato in un’intervista alla stampa americana. “La salda gestione di Obama aiuta l’Europa, così come noi possiamo aiutarlo”, evitando appunto “l’esplosione dell’eurozona”. Che Obama apprezzi la linea Monti, tesa appunto allo sviluppo e non solo al rigore finanziario, non è un mistero. E che a Monti possa servire la sponda della Casa Bianca è altrettanto chiaro, per convincere tutta la Ue e soprattutto la cancelliera Angela Merkel della necessità di puntare sulla crescita e di rafforzare i firewall a protezione dei titoli di stato più esposti sui mercati.

Monti si è fatto precedere da un’intervista. All’opinione pubblica americana, il Premier ha assicurato che l’euro è una “moneta solida”, ha rivendicato i successi raggiunti dal suo esecutivo nei tre mesi di vita, con l’Italia che ora è più solida e meno a rischio in caso di default greco, e ha illustrato i passi successivi, compresa la riforma del mercato del lavoro che Monti conta di approvare entro fine marzo.

Tra oggi e domani, monti spiegherà la “nuova” Italia anche nei luoghi simbolo del potere americano. Si inizia alle ore 10:30 di Washington (le ore 16:30 in Italia), con l’incontro con John Boehner, speaker del Congresso; poi l’intervento al Peterson institute, prestigioso think tank della capitale; infine il colloquio con Obama, che oltre alla crisi finanziaria affronterà anche il tema della Siria, come spiegato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi che accompagnerà il Premier per tutta la visita. Un tema, quello della crisi siriana che probabilmente sarà anche oggetto degli incontri di venerdì a New York con il segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon e il presidente dell’Assemblea generale Al Nasser. Ma prima di entrare al palazzo di vetro, Monti varcherà la soglia di Wall Street, per incontrare il gotha della finanza mondiale.