Moria di pesci in Laguna del tutto naturale

Aumento della moria di pesci sul territorio provinciale in questi giorni sia nelle acque della Laguna di Venezia, che in quelle del  litorale orientale da Jesolo a Caorle. La polizia provinciale è intervenuta a seguito di numerose segnalazioni telefoniche sabato scorso  effettuando sopralluoghi nella laguna sud nei pressi di Fusina e sulla spiaggia di Jesolo, constatando che il pesce morto era costituito prevalentemente da cefali di taglia medio-piccola e non rilevando alcun elemento riconducibile a episodi di inquinamento.

Il fenomeno è probabilmente attribuibile al repentino cambiamento delle condizioni meteorologiche verificatosi la scorsa settimana, che ha fatto seguito ad un mese di gennaio particolarmente mite, con temperature che presentavano valori superio alle medie stagionali.

L’assessore provinciale alla pesca Giuseppe Canali ha dichiarato che “il fenomeno della moria, del tutto legato a fattori climatici sfavorevoli, è costantemente seguito dall’ufficio pesca e dalla polizia provinciale. Il fenomeno non è presente solo nel nostro territorio, ma anche nel confinante Friuli ove si registrano notevoli perdite di cefalame nelle Valli che si stanno ghiacciando. Purtroppo questa volta la natura è stata matrigna, ma la stessa natura saprà ripristinare gli stock ittici”.

In queste condizioni climatiche i cefali hanno proseguito ad alimentarsi nelle acque a bassa profondità della gronda lagunare e nel reticolo idrografico della fascia costiera, senza spostarsi verso acque più profonde come avviene normalmente durante il periodo invernale. La scorsa settimana sono stati sorpresi dalle gelide raffiche di bora e dall’improvviso abbassarsi delle temperature, che ne hanno rallentato le funzioni vitali fino a portarli alla morte per assideramento. Il gioco delle correnti ha poi fatto il resto, accumulando il pesce già morto lungo la battigia, così come avviene per i detriti portati dalle acque fluviali.