Cosa si cela dietro la costruzione di 4 ospedali in Calabria

Tempo addietro, vennero pubblicate alcune nostre critiche sul fatto che la Regione stesse per accingersi a costruire quattro nuovi ospedali (a Vibo Valentia, nella Piana di Gioia Tauro, nella Sibaritide ed a Catanzaro), mentre provvedeva a chiuderne ben nove.

La nostra tesi era questa: potenziare gli attuali ospedali, evitando di costruirne di nuovi.

Ora, addirittura, si apprende che i vertici della nostra Regione abbiano affidato detti lavori ad una Società del Nord Italia: la S.p.A Infrastrutture Lombarde.

E non basta! La Cgil ha denunciato all’Autorità sui Contratti lo “scandalo” dell’affidamento dell’incarico senza gara d’appalto.

Però, il Consiglio dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti Pubblici ha così deliberato: “La convenzione sottoscritta tra la Regione Calabria e la Regione Lombardia può essere ricondotta agli accordi tra pubbliche ammnistrazioni, stipulati ai sensi dell’art 15 della Legge 241/90 e le attività svolte dalla Società Infrastrutture Lombarde s.p.a. sono coerenti con il suo ruolo di società in house della Regione Lombardia”.

Sembra che, in seguito alla denuncia della predetta sigla sindacale, la Procura di Catanzaro abbia provveduto ad aprire un’inchiesta.

E, nel contempo, l’on. Angela Napoli – non trovandosi d’accordo con il suddetto deliberato – ha inoltrato un’interrogazione a risposta scritta, sia al Ministro della Salute sia a quello dell’Economia e delle Infrastrutture, facendo testualmente osservare che “l’affidamento diretto nella forma in – house di servizi non qualificabili come strumentali rappresenti una violazione dell’art.3 della Legge n.248/2006 costituendo condotta idonea ad alterare le dinamiche concorrenziali”.

Ebbene, noi semplici cittadini, ci chiediamo: “Ma perchè ricorrere ad una Società extra-regionale? Perchè non favorire quelle di casa nostra”?

E la risposta ci viene fornita dalla politica. La “Infrastrutture Lombarde” fà capo al Presidente on. Formigogi dello stesso partito dell’on. Scopelliti ed agli amici di “Comunione e Liberazione”, gli “ideatori” del “San Raffaele” di Don Verzè.

Quindi, i quattro ospedali per ben trenta anni sarebbero da considerare “privati”. Ma “privata” non appare la “consulenza” per la “ottimizzazione e realizzazione dei nuovi complessi ospedalieri”.

Infatti, detta consulenza  è a carico della Regione Calabria e rappresenta il 2,7 (o il 3,2 per cento?) dell’importo totale dell’opera.E secondo un calcolo effettuato da Mimma Iannello della Segreteria Confederale della Cgil sarebbe, tradotto in soldoni, tra i 14 ed i 16 milioni di euro (vale a dire: trenta miliardi circa delle vecchie lire). Una “cifra folle” asserisce la rappresentante della suddetta sigla sindacale.

Anche perchè la Società Infrastrutture Lombarde beneficerebbe di ben 400 milioni di euro, stanziati nel corso del Governo dell’on. Prodi. E, quindi, per dette costruzioni bisognerebbe reperirne altrettanti tra i privati.

Ma, ecco, quale è la convenzione, forse,” capestro” : “La Regione – si premura di far  notare la Cgil – si è impegnata, se realizzati in tempi e standard pattuiti i quattro ospedali, ad affidare in concessione tutti i servizi para ed extra sanitari per un canone trentennale”

E quali sono i servizi extra-sanitari? “Tutto – asserisce la Cgil – servizio lavanderia, mensa degenti, parcheggio e custodia, vigilanza, forniture biomediche ed ospedaliere, tutto quel che serve, oltre a siringhe e medicinali”

“Dalle apparecchiature Tac – continua la Cgil – ai liquidi per raggi X: Quindi: un appalto monstre. Che per 4 ospedali nuovi di zecca (andrebbero a sostituire nove nosocomi da ridurre in macerie, apparecchiature incluse), significa un giro di 100 milioni annui. Per 30 anni, sono tre miliardi di euro”.

Ma, naturalmente, come avviene da sempre, il Presidente on. Scopelliti ha ottenuto, nella vicenda, la solidarietà dei Capi-gruppo della maggioranza (Luigi Fedele del PdL, Alfonso Dattilo dell’Udc, Giovanni Bilardi di “Scopelliti Presidente” e di Giulio Serra di “Insieme per la Calabria). “Condividiamo in pieno l’azione politico-amministrativa del Governatore che ha, finalmente, reso possibile l’avvio dell’iter per la costruzione dei nuovi ospedali calabresi”.

Che, poi, si possa sperperare per un trentennio del denaro pubblico come è avvenuto per il “San Raffaele” di don Verzè riveste evidentemente poca importanza!