Quattro ragazzi intrappolati sull’Etna

A causa di una bufera di neve, 4 giovani sono rimasti intrappolati all’interno della loro auto nella zona di Serra La Nave, a Nicolosi, in provincia di Catania. Sul posto militari del soccorso alpino, della Guardia di Finanza e spazzaneve della provincia di Catania. L’allarme è stato lanciato dai 4 giovani che hanno chiesto aiuto chiamando il 117, la sala operativa delle Fiamme Gialle.

Dieci automobilisti e uno scuolabus pieno di studenti sono rimasti bloccati in via delle Rose, a Misterbianco, a causa dell’allagamento della strada dopo un violento nubifragio che si è abbattuto sulla provincia di Catania. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per liberare dall’acqua bus e auto. Allagati pure corso Carlo Marx e la zona industriale. Difficoltà per la viabilità anche a Catania, in via Passo Gravina, via Santa Sofia e lungo la circonvallazione. In quaranta minuti di pioggia sono caduti sul capoluogo 30 millimetri di acqua, cioè – spiega Emilio Lo Savio di Meteosicilia – “30 litri di pioggia per metro quadrato”.

Almeno 18 persone sono morte in Ucraina e altre 10 in Polonia dopo le pesanti nevicate e l’improvviso calo delle temperature registrati nell’Europa dell’est. Tre morti sono stati registrati anche in Serbia e uno in Bulgaria. Le autorità ucraine hanno riferito che negli ultimi 3 giorni circa 500 persone sono state sottoposte a cure mediche per congelamento e ipotermia. Almeno 17 mila persone hanno trovato riparo nei 1.500 rifugi allestiti nel Paese. Le temperature, in Ucraina sono scese bruscamente a -16 gradi centigradi durante il giorno e a -23 durante la notte. Analoga situazione in Polonia, dove le temperature sono improvvisamente scese a -26 gradi. L’ondata di maltempo che si sta abbattendo sull’Italia, con temperature in discesa sotto lo zero, mette particolarmente a rischio le coltivazioni invernali in campo aperto come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli. Lo sottolinea la Coldiretti, specificando che se la colonnina di mercurio dovesse rimanere a lungo sotto i dieci gradi potrebbero esserci conseguenze anche per le piante di olivo e vite e per alcune fruttifere. L’arrivo del freddo, ricorda l’associazione, avviene dopo che il 2011 si è chiuso come il terzo anno più caldo degli ultimi due secoli in Italia, “a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano anche con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e un maggiore rischio per gelate tardive”. Nessun pericolo invece per i prodotti già raccolti da tempo come le mele, le pere e i kiwi, peraltro ottimi alleati contro il grande freddo.