Autotrasportatori bloccano il Sud, regioni al collasso

L’Italia è letteralmente divisa in due dallo sciopero degli autotrasportatori che con i blocchi hanno paralizzano la circolazione delle merci. Una situazione gravissima e da più parti si preme sul Governo Monti perché intervenga. Monito perché l’Italia “assicuri la libera circolazione delle merci” giunge dal commissario Ue Antonio Tajani, mentre il segretario generale della Cgil Susanna Camusso chiede all’esecutivo di fermare lo sciopero dei Tir perché “sta facendo aumentare l’inflazione”.

In Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata cominciano a scarseggiare i beni alimentari di prima necessità, la benzina è praticamente introvabile, mentre alcuni sindaci della piana di Gioia Tauro stanno per prendere la decisione di chiudere le scuole. I panificatori lanciano l’allarme, manca la farina e sul fronte dei rifiuti si profila una vera e propria emergenza, tanto che molti municipi hanno sollecitato i cittadini a “tenere in casa le buste della spazzatura” altrimenti non trasportabili nelle discariche.

Le organizzazioni dei camionisti in sciopero annunciano che “faranno di tutto per far sospendere i blocchi stradali e le agitazioni entro domani”, ma alzano le braccia di fronte ad una possibile “sollevazione” della base che rifiuta di accettare le indicazioni sindacali. “Faremo di tutto perché il fermo rientri entro domani”, ha detto Franco Pensiero, presidente di Trasporto Unito, lasciando Montecitorio dove oggi ha incontrato i vertici della Lega. “Quello che succederà sulla strada”, ha aggiunto, “purtroppo non lo possiamo prevedere”. E c’è anche chi, come Tommaso Alessi di TrasportoUnito, annuncia una mobilitazione ad oltranza, adducendo a giustificazione “la disperazione dei camionisti”. Si moltiplicano anche le aggressioni e gli incidenti. In provincia di Campobasso sono stati esplosi colpi di arma da fuoco contro un Tir che non si era fermato al blocco degli scioperanti, in Puglia ci sono state diversi “assalti” agli autotrasportatori che lavoravano, tanto che la polizia ha proceduto anche a degli arresti.

Ma i disagi, anche se in forma molto più lieve, si registrano anche nel Nord. A Genova, Spediporto pensa anche all’ipotesi di una class action a fronte dei danni derivanti. “A fronte del perdurare del blocco operativo messo in atto – si legge in una nota -, l’associazione sta valutando interventi legali volti alla richiesta di risarcimento dei danni prodotti dall’ illegittimo comportamento posto in essere da chi, in sfregio al pur lecito diritto di scioperare, sta impedendo all’utenza portuale ed ai nostri Associati di poter lavorare garantendo così il servizio ai propri clienti e mandanti”.

I presidi degli autotrasportatori sono ancora attivi in Calabria al quarto giorno di mobilitazione. Sono ancora fermi i tir in corrispondenza degli svincoli dell’A3 Salerno-Reggio Calabria, sulla statale 106, all’imbocco della strada Ionio-Tirreno e all’altezza di Grotteria Mare. Mezzi pesanti parcheggiati anche sulla statale 18, a Scalea, Tortora e Guardia Piemontese, nel cosentino e, nel catanzarese, a Settingiano sulla statale 280 Catanzaro-Lamezia e a Botricello. Situazione invariata rispetto ai giorni scorsi anche agli imbarcaderi di Villa San Giovanni. Si fa sempre più critica la situazione per quanto riguarda l’approvvigionamento da parte di negozi e supermercati di prodotti alimentari di prima necessità come latte, farina e uova.

Ma è un problema anche lo smaltimento dei rifiuti. “Quest’ufficio ha informato le prefetture e le questure della Calabria della situazione in atto e ha messo in moto un circuito, in collaborazione con le aziende, per tenere aperte le discariche” si legge in una nota diffusa dal commisario per l’emergenza rifiuti in Calabria. “Dopo quattro giorni di fermo – prosegue il testo – è naturale che il settore faccia registrare delle situazioni particolari. Pur tuttavia, per agevolare la soluzione delle stesse, l’ufficio del commissario resterà aperto anche nelle giornate di sabato e domenica, presente il commissario vincenzo speranza, per mettere in campo tutte le soluzioni finalizzate a risolvere i problemi”.

In provincia di Frosinone saranno sgomberati tutti i presidi dei Tir attivi nelle aree vicino ai caselli dell’A1 Roma-Napoli. Lo ha disposto il Questore di Frosinone, Giuseppe De Matteis. Le forze dell’ordine hanno già liberato l’area Varlese a Cassino e i presidi di Pontecorvo e San Vittore nel Lazio. L’operazione è avvenuta senza alcuna tensione. “Gli autotrasportatori sono disperati perché faticano ad andare avanti e per questo ci aspettiamo le necessarie risposte dal governo. Soprattutto le piccole aziende sono in una fase terminale” ha affermato il segretario provinciale di Trasportounito Fiap di Frosinone, Nunzio Tronconi, al quarto giorno consecutivo di sciopero dei Tir.

Prima dello sgombero, Tronconi aveva preannunciato che “andremo avanti  fino a domani e lo faremo sempre in modo civile. Le adesioni sono aumentate nella serata di ieri”. Rincaro gasolio e dei pedaggi autostradali, costo delle assicurazioni e ritardi nei pagamenti sono le principali rivendicazioni di Trasportounito Fiap. ” Così non possiamo continuare –  si accalora un ‘padroncino’ – non riusciamo più neanche a sostenere i costi vivi per la nostra attività. Non ce la facciamo più a pagare il gasolio e le spese quotidiane ormai sono insostenibili”. La polizia stradale confer,a che è ripreso il presidio vicino al casello dell’A1 a Frosinone. Ancora qualche blocco in Sardegna da parte del movimento che raggruppa gli autotrasportatori e il movimento degli artigiani e commercianti liberi contro Equitalia. La protesta si è concentrata soprattutto nel Sulcis-Iglesiente mentre sono stati rimossi i presidi sulla statale 131 alle porte di Cagliari. Nel capoluogo risulta solo la presenza di alcuni mezzi nel porto industriale ma non si registrano problemi. Nuovi blocchi, invece, sono stati predisposti sulla statale 126 Carbonia-Sant’Antioco, uno all’entrata del paese e l’altro al chilometro 12,800. Il prefetto di Sassari ha diramato nel pomeriggio un’ordinanza che vieta l’assembramento non autorizzato nei porti, aeroporti e sulle strade statali, provinciali e comunali. Il provvedimento ha posto fine ai presidi di autotrasportatori e pastori, dei porti commerciale e industriale di Olbia. Gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e la Sevel saranno fermi anche oggi tutto il giorno a causa dello sciopero degli autotrasportatori. L’attività non riprenderà, infatti, neanche al secondo turno. E riprende anche la lotta in Sicilia, esclusi, però, nuovi blocchi. “Deludente”. E’ il giudizio netto del leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro, il giorno dopo il confronto a Palazzo Chigi tra il premier Mario Monti e il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo. “Quando si parla di tavoli tecnici sappiamo come funziona. E’ solo un modo per prendere tempo, per dire che si stanno impegnando, mentre noi continuiamo a morire”. Così, poichè la vertenza Sicilia “non è stata risolta e non vogliamo che muoia vanamente un movimento che è cresciuto in queste settimane, continueremo la nostra lotta”. Esclude Ferro, però, il ricorso a nuovi blocchi. “L’agitazione e la lotta proseguiranno in modo pulito, senza danneggiare i siciliani”. Il responsabile dei ‘Forconi’ ha anche detto di avere chiesto un incontro al Governatore. “Poi decideremo il da farsi”, ha concluso.