Monti pronto a cancellare la cassaintegrazione

All’incontro con il Governo Monti, i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono stati rappresentati dai segretari generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella, mentre a rappresentare Confindustria il presidente Emma Marcegaglia. Per Rete Imprese Italia il presidente di turno, Marco Venturi. Presenti anche le delegazioni di Abi e Ania.

“Spero che il maggior spazio che stiamo creando per le forze produttive del Paese – ha aggiunto Monti – ci aiuti a far sì che quello che verrà fuori dal vostro tavolo serva a migliorare la situazione delle imprese e dei lavoratori e a migliorare la situazione della Ue”. Rivolgendosi agli imprenditori, il Premier ha aggiunto che “voi forze produttive avete il mondo dove competere. Noi, come Governo, agiamo in Italia e abbiamo un lavoro non facilissimo da condurre in Europa”. L’obiettivo è arrivare ad un contratto unico, che “evolva con l’età piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per ogni età”, ha detto ancora Fornero, aggiungendo, però che se ne parlerà solo al termine del confronto.

Il documento con le linee guida del Governo sulla riforma del lavoro che il ministro illustra a Palazzo Chigi è articolato in cinque capitoli: tipologie contrattuali; formazione e apprendistato; flessibilità; ammortizzatori sociali; servizi per il lavoro. Verranno istituiti altrettanti gruppi di discussione “informatici”, un nuovo approccio alla trattativa in cui gli input vengono forniti dal Governo per poi lasciare risposte, suggerimenti, indicazioni e critiche alle parti sociali.

“E’ una riforma ambiziosa, ma non c’è alcuna pretesa di farla senza un largo consenso”, ha assicurato il Ministro. Secondo quanto trapela da fonti presenti all’incontro, Fornero avrebbe indicato al tavolo con le parti sociali l’obiettivo di rivedere il sistema degli ammortizzatori sociali puntando a “un sistema integrato su due pilastri”, sul modello della cassa integrazione per le riduzioni temporanee di attività, e con un sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro. Si sta ragionando sul reddito minimo, ma le risorse necessarie sarebbero al momento “non individuabili”. Da qui l’ipotesi di inserirlo comunque nella riforma prevedendo però “una applicazione dilazionata”.

Il documento che illustra le linee guida della possibile riforma proposta dal Governo è stato solo illustrato e non materialmente consegnato alle parti sociali. “Ci lavorerò ancora tenendo conto di quello che ho ascoltato da imprese e sindacati”, ha detto il Ministro Fornero chiudendo l’incontro. Secondo quanto riferito da partecipanti al tavolo, ha annunciato che entro una settimana Governo e parti sociali si riuniranno di nuovo.

Secondo quanto trapela dall’incontro, nel documento del Governo si va verso una revisione del sistema della cassa integrazione con una stretta sull’attuale durata e la sostanziale limitazione alla cassa ordinaria (52 settimane). L’uso della cassa sarà quindi limitatissimo e nei casi in cui si possa riprendere il lavoro rapidamente. Tutti gli altri ammortizzatori riguarderebbero interventi dopo il licenziamento, con indennità risarcitorie.

Il lavoro flessibile dovrà costare di più, mentre la conversione da contratto a tempo determinato a indeterminato sarà favorita con la graduazione degli sgravi contributivi anche in rapporto alla formazione svolta. Questo, a quanto si apprende, lo schema del documento del Governo. Il documento illustrato alle parti sociali, prevede una tutela del lavoro “modellato sul ciclo di vita delle persone”; un contratto, in sostanza, che evolva con l’età dei lavoratori. A questi dunque saranno legati i futuri interventi innovativi. Solo verso la chiusura del confronto, avrebbe indicato il ministro Elsa Fornero, si valuterà se è una strada percorribile con il modello del “contratto unico” con tutele alleggerite nella fase di ingresso nel mondo del lavoro.