La Chiesa di Crotone ricorda San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti

Nei giorni scorsi, Mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto – Nicotera – Tropea, giornalista egli stesso, durante una celebrazione liturgica in onore del Santo patrono dei giornalisti, ha ricordato che “la missione del giornalista è molto delicata perché attraverso il suo cuore può passare tanto bene alla comunità”. Il Santo è Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e Dottore della Chiesa, per il quale Pio XI con l’Enciclica “Rerum omnium perturbationem” del 26 gennaio 1923 esortava a celebrarne la festa   Le esortazioni contenute nel documento pastorale sono di forte attualità e valgono per i giornalisti e per tutti gli operatori dell’informazione che annualmente ricordano l’insegnamento di Francesco di Sales nella giornata del 24 gennaio, che non vuole essere una festa ripetitiva come tante altre ma l’occasione per  conoscere la sua spiritualità e la sua mitezza d’animo. Col suo impegno di spiegare in fogli settimanali, con un linguaggio semplice ed efficace, le verità della fede, che affiggeva sui muri o faceva scivolare sotto le porte delle case, san Francesco di Sales è divenuto il precursore dell’informazione moderna. Il Santo, nato il 21 agosto 1567 a Sales nell’Alta Savoia francese, ebbe un’educazione religiosa, rigorosa ed accurata, completata studiando legge a Parigi e a Padova e studiando teologia con i Gesuiti nei collegi di Clermont di Parigi ed in quello padovano. Conseguito il dottorato in “utroque iure”, come si diceva allora, cioè in diritto ecclesiastico e civile, rifiutò la carriera giudiziaria per diventare sacerdote nel 1593. Iniziò subito il suo apostolato al servizio del vescovo di Ginevra, di cui divenne coadiutore con diritto di successione, in una missione contro i calvinisti che portò a compimento con una tale forza di persuasione da indurre alla conversione almeno tremila famiglie. A 32 anni, nel 1602, succedette sulla cattedra vescovile ginevrina, ma fu costretto a restarne lontano per l’ostilità nei suoi confronti. Ma, scrive Pio XI nella citata enciclica, “poiché gli eretici schivavano le sue prediche, Francesco di Sales deliberò di confutare i loro errori con volantini da lui scritti fra una predica e l’altra e disseminati in tante copie che, passando di mano in mano, finissero con l’insinuarsi anche tra gli eretici.” Questo simpatico ed ardimentoso stratagemma, diremmo oggi, del volantinaggio pian piano finì quando quella gente cominciò a frequentare le sue predicazioni. Quei volantini non andarono dispersi perché, in seguito, il loro contenuto fu raccolto in un volume, non per caso, intitolato “Controversie” che ci riferiscono, aggiunge Pio XI, “il copioso apparato di dottrina e gli argomenti sapientemente schierati come in falange, con cui egli investe gli avversari e svela le loro menzogne e inganni, servendosi anche, assai garbatamente, di una velata ironia.” Il tutto esposto in stile giornalistico. È morto a Lione nel 1622 il 28 dicembre per un attacco di apoplessia, all’età di 56 anni, mentre stava accompagnando il duca di Savoia ad Avignone in una missione politica per incontrare il re di Francia Luigi XIII. Il 24 gennaio è stato sepolto ad Annency, sua città di residenza vescovile e nel 1661 beatificato e canonizzato quattro anni dopo da Alessandro VII. Successivamente Pio IX nel 1887 lo proclamò Dottore della Chiesa per essere stato una delle figure più importanti della Controriforma.. Dal 1923, ricorrendo il terzo centenario della traslazione delle sue spoglie da Lione ad Annency, è dichiarato da Pio XI Patrono degli scrittori cattolici. Richiamando la citata “ Rerum omnium”, Pio XI non solo si sofferma sulle opere di Francesco, ma invita a mettere in pratica i suoi insegnamenti, a imitare la sua indole, a diffondere i suoi scritti. Il Papa indica anche il percorso che i giornalisti cattolici e non devono seguire alla luce dell’attualità del grande Francesco di Sales: studiare con somma diligenza, guardarsi dal venir meno alla verità, avere cura della forma e dell’eleganza del dire e dello scrivere, saper confutare gli errori e resistere all’improbità dei perversi in modo da dimostrare di essere animati dalla rettitudine.  In una sua lettera, il Santo giornalista scriveva che “è necessario seguire le leggi del mondo, dove ci si trova e si scrive, in tutto ciò che non è contrario alle leggi.” Insomma, come scriveva nel 1979 mons. Ignazio Cannavò, “ ai giornalisti cattolici Francesco di Sales ricorda il dovere di un particolare impegno nell’informazione religiosa, nella diffusione del messaggio evangelico e nella presentazione, alla pubblica opinione, della vita e della dottrina della Chiesa. A tutti i giornalisti, qualunque sia la loro fede, ricorda il rispetto dell’ineliminabile dimensione religiosa e della stessa dimensione ecclesiale.” Al postutto non si può non sottolineare l’ancora viva esperienza di san Francesco di Sales che, per la sua insuperabile attualità, rappresenta un saldo punto di riferimento per un giornalismo sobrio e rispettoso. Anchela Chiesa di Crotone – Santa Severina e i giornalisti della provincia pitagorica intendono ricordare il Santo patrono. Alle ore 18 di domani sera, 24 gennaio, dopo la degustazione dell’antica “scirubetta al mosto cotto”, nel Salone dell’Episcopio si terrà una conversazione di don Pietro Pontieri, direttore dell’Ufficio stampa della Diocesi, sull’ultimo libro di Giampaolo Pansa “Carta straccia – Il potere inutile dei giornalisti italiani” edito da Rizzoli nel 2011. Seguirà una riflessione di Mons. Domenico Graziani, Pastore della Chiesa crotonese, su “Attualità di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti”. Di seguito alle ore 19, nella Cappella della Madonna di Capo Colonna nella Basilica Cattedrale, una Concelebrazione Eucaristica durante la quale saranno ricordati tutti i colleghi giornalisti scomparsi negli ultimi anni.