Tutti contro Monti, tassisti pronti alla guerra

L’Italia è piombato in un “clima” greco. Il nostro Paese è stato “scaricato” dalla classe politica che ha affidato a Mario Monti il compito di dissanguare gli Italiani e spogliarli di tutto. L’Italia è stata lasciata al suo destino dall’Unione Europea, sia dal direttorio franco tedesco ed anche dagli inglesi che si sono già chiamati fuori in anticipo dal fallimento comunitario. La crisi morde, i prezzi salgono e come non bastasse Monti “dracula” se la prende anche con i tassisti. E loro per tutta risposta hanno annunciato e messo in campo la “guerra”. Si sono radunati al Circo Massimo, sono arrivati da tutta Italia per protesta contro il progetto di liberalizzazione del Governo. I manifestanti hanno esploso al centro dell’arena quattro-cinque petardi ed un gruppo ha incominciato, tutto raccolto dietro uno striscione, a cantare “Chi non salta Mario Monti è”, e ad insultare il Professore.

Al Circo Massimo assemblee e comizi dei leader sindacali, per commentare lo stato dei colloqui con il Governo, che potrebbero riprendere nel pomeriggio. E, al di là delle 23 sigle sindacali, si profilano due posizioni: gli oltranzisti, pronti a “scatenare la guerra” e quelli che non vogliono arrivare alla rottura.

Diversi gli striscioni portati dai tassisti, alcuni esposti sui prati del Circo Massimo, altri invece tenuti in mano. “Monti giù le mani dai tassisti italiani”, si legge su uno, “Il nostro futuro non si tocca”, e “Lasciateci lavorare”, si legge su altri due, e infine “I taxi? Prima i vostri stipendi!”. E infine anche uno pesantissimo: “Monti come Schettino . Una manovra omicida, arrestatelo”.

“Se ieri sera il Governo ci ha solo ascoltato allora scateniamo la guerra – ha detto Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi e del 3570, ospite ad Agorà su Rai Tre -. E se è stata solo un’audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono il braccio di ferro davvero succede l’inferno. Mercoledì pomeriggio ci incontreremo nuovamente con il Governo e formuleremo le nostre proposte e non è possibile che il Governo non ci ascolti”.

Proseguono intanto gli atti intimidatori degli scioperanti contro quei colleghi che, invece, vorrebbero restare in servizio. Mercoledì mattina, alla stazione Trastevere, alcuni viaggiatori diretti all’aeroporto di Fiumicino, alla richiesta di una corsa ai taxisti fermi al parcheggio si sono sentiti rispondere: “Mi spiace, ma non vi posso portare all’aeroporto se no i colleghi in sciopero mi menano”.

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