Si teme siano tutti morti i 16 dispersi del Concordia

Le operazioni di soccorso procedono senza sosta ma le speranze di trovare in vita altri superstiti si stanno riducendo al minimo, ammette il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. Intanto, si aggrava la posizione del comandante della nave, Francesco Schettino: è stato sottoposto a fermo, con l’accusa di omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. La procura temeva che potesse scappare.

E’ sceso così a 16 il numero dei dispersi. Dieci sono turisti e fra loro c’è anche una bambina di 5 anni che viaggiava con il papà e con la sua compagna e 6 membri dell’equipaggio. Le ricerche proseguono ininterrottamente. Sull’isola sono operativi insieme ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco, gruppi di speleosub dei Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e della Fias (Federazione italiana attività subacquea) che utilizzano attrezzature avanzate per la ricerca mirata di dispersi), grazie anche al possesso della mappatura della nave. Sono arrivati anche 9 cani dell’unità cinofila toscana dei Vigili del Fuoco addetti al ritrovamento di persone disperse.

Aumenta, intanto, la preoccupazione per le condizioni meteo, che stanno peggiorando rapidamente. La Concordia che potrebbe spostarsi rendendo sempre più complicate le operazioni di ricerca. Per giovedì è prevista una mareggiata, e il timore è che le onde possano provocare uno spostamento del relitto e farlo sprofondare a 70 metri rispetto al gradino di 37 metri su cui è appoggiato lo scafo. Se sprofondasse a 70 metri, la nave si inabisserebbe completamente, e a quel punto finirebbe ogni speranza di trovare vivi eventuali superstiti rimasti intrappolati a bordo.

E’ corsa contro il tempo anche per svuotare il carburante dalla nave, operazione che si sta complicando di ora in ora. Per evitare un disastro ambientale è necessario svuotare le circa 2.400 tonnellate di carburante: un’operazione che, calcolano i tecnici, può durare non meno di due settimane. Al momento non c’è alcun pericolo di fuoriuscita del carburante perché la nave è incagliata in un tratto relativamente basso di mare, a 150 metri dalla riva. Si regge su tre spuntoni di roccia. Se questo appoggio dovesse venire meno, la Costa Concordia cadrebbe di fatto verso il mare più profondo.