A Crotone un call center per i servizi luce e gas dell’Eni

Ecco la lettera aperta del nostro cronista da Crotone, che pubblichiamo integralmente.

“Ill.mo Signor Presidente ed Ill.mo Signor Amministratore Delegato,

recentemente, il Presidente della Giunta Provinciale dott. Stano Zurlo e l’Assessore al Lavoro dello stesso Ente avv. Pietro Durante hanno indirizzato una lettera all’Eni pregando di fare aprire a qualche Ditta di call center, alla quale la spettabile Eni ha affidato i servizi “gas e luce” della Società, anche una sede a Crotone, al fine di poter collocare i 75 dipendenti della Società Getek in cassa integrazione.

Ella, dott. Scaroni, nel corso delle passate settimane, secondo il sen. Cosimo Latronico del PDL avrebbe “ribadito l’interesse della compagnia petrolifera a sostenere dinamiche di sviluppo nei territori in cui l’Eni svolge le sue attività”.

Ecco, in virtù delle Sue affermazioni, mi permetto, da semplice cittadino di Crotone, di importunarLa, inviandoLe la presente. Ed, anche, al dott. Recchi, Presidente della Società.

Da oltre trenta anni l’Eni estrae, al largo del mare di Crotone, milioni di metri cubi di gas metano al giorno. Però, i rapporti tra Crotone ed Eni non possono considerarsi idilliaci. Quasi senz’altro, più per colpa di chi ha amministrato sino ad ora la città che per l’insensibilità di detta Società, la quale, invece, in altre realtà, similari a quella crotonese, è tutt’altro che avara (basterebbe ricordare la somma di cinque miliardi delle vecchie lire versate annualmente, e per decenni, al Comune di Ravenna quale indennizzo per eventuali danni provocati dalla subsidenza).

Quindi, pregherei vivamente le S. V. Ill.me non solo di aderire alla richiesta avanzata dal Presidente dott. Zurlo e dall’Assessore avv. Durante; ma di cercare di agire in modo che i cittadini possano avere un ottimo ricordo sia dell’Eni che delle Loro persone.

Ecco cosa oserei proporre. Premettendo che, in Italia, vi saranno diecine di società che pubblicizzano telefonicamente i servizi “gas e luce” dell’Eni, dovrebbero cercare – Ill.mi dott. Recchi e dott. Scaroni — ogni qualvolta un contratto scade di non rinnovarlo (se la ditta non opera nel Mezzogiorno), affidando il servizio al call center di Crotone. E non certo per discriminazione nei confronti del Nord Italia; ma, semplicemente, per il fatto che le ditte di call center che operano in quelle regioni fanno fatica a trovare le persone disponibili per dedicarsi ad un simile servizio, dato che non è difficile trovare lì impieghi più stabili.

E ciò, in modo che ai 75 cassaintegrati della Getek possano aggiungersi, via via, altre persone inoccupate o cassaintegrate. Potendo trovare lavoro, in tale call center, centinaia e centinaia di persone, saranno tutti i cittadini di Crotone a cambiare l’attuale giudizio negativo sull’Eni. Anzi, tutti noi cittadini non potremmo non essere grati alla suddetta Società, dato che, con l’erogazione dei vari stipendi, si verrebbero a potenziare le varie attività commerciali ed artigianali di tutto il crotonese.

Crotone – Ill.mo Signor Presidente ed Ill.mo Signor Amministratore Delegato – dopo la chiusura dei vari impianti industriali, è divenuta terribilmente “povera” (direttamente, o indirettamente con l’indotto, vi lavoravano,20 anni or sono, sedicimila persone). Infatti, causa detta palpabile “povertà”, oggi giorno, risulta la città sempre negli ultimi posti nelle varie graduatorie statistiche della Nazione. Addirittura, qualche anno addietro, è risultata la provincia più povera d’Europa.

Quindi, con un’operazione che non dovrebbe fare aggiungere spese alla Loro Società, si potrebbe apportare un enorme aiuto a questa sfortunata città.

sperando che vorranno aderire a quanto sopra, ringrazio vivamente per l’attenzione prestata e porgo i sensi della mia stima e molti ossequi.

Rodolfo Bava”