35 comuni del Vibonese rimangono senza autobus

Con una decisione senza precedenti oltre metà provincia di Vibo Valentia è rimasta appiedata. Bloccati i 40 pullman della Genco Carmela e Figli Srl dalla Faisa Cisal che ha proclamato, senza preventivamente avvertire i titolari dell’azienda di autolinee, lo sciopero dei suoi dipendenti. Dei 26 autisti in servizio, 12 hanno incrociato le braccia protestando ad oltranza i locali della Genco Carmela, ubicati in via Gramsci a Vibo Valentia. L’improvviso sciopero ha appiedato circa 1000 tra studenti e lavoratori che non hanno potuto raggiungere il capoluogo. Trentacinque sono i comuni vibonesi che i pullman della Genco Carmela e Figli Srl collegano con il capoluogo.

Oggetto del contendere “la mancata applicazione – ha dichiarato il dirigente nazionale della Faisa Cisal Pasquale Mungari – del contratto collettivo nazionale di lavoro, il mancato pagamento dello straordinario, degli assegni familiari e dei giorni di malattia. Gli autisti da anni chiedono ai vertici dell’azienda l’adeguamento degli stipendi senza ottenere alcuna risposta. Esasperati sono stati costretti ad incrociare le braccia per far valere le loro ragioni che sono più che legittime. Non si può lavorare a 700 euro al mese. Questa volta, ci dispiace per i problemi che creeremo all’utenza, andremo fino in fondo. C’è un contratto collettivo nazionale di lavoro che deve essere rispettato dalla “Genco Carmela e Figli Srl” che per il servizio che svolge viene pagata dalla Regione”.

Per l’improvviso blocco dei pullman sono rimasti a terra anche tutti gli studenti universitari che dovevano raggiungere Roma. In questo caso l’Azienda di autolinee è stata costretta a rimborsare i biglietti della corsa pagati anticipatamente.

Rimasta sorpresa dall’improvviso sciopero la titolare dell’azienda Carmela Genco la quale colta da malore è stata immediatamente trasportata al Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino dove è stata sottoposta alle cure del caso. Solo nel tardo pomeriggio ha potuto fare ritorno a casa dove insieme al figlio ha dovuto fronteggiare una situazione inaspettata che ha creato grandi disagi alla popolazione vibonese. “Siamo difronte – ha sottolineato ai media locali il figlio Vincenzo Renda – ad uno sciopero selvaggio che non ha i requisiti della regolarità. Alla proclamazione di uno sciopero si arriva dopo un confronto serio. Non si può dall’oggi al domani lasciare a terra centinaia di pendolari che ieri mattina non hanno potuto raggiungere il loro posto di lavoro. Purtroppo i nostri pullman non sono partiti dalle loro sedi perchè le chiavi erano in mano agli scioperanti. Per tutelare – ha proseguito – l’immagine della nostra azienda abbiamo denunciato alla Procura della Repubblica i responsabili di questo sciopero che ha determinato un’interruzione di pubblico servizio”.