E’ partito il processo per l’omicidio di Sara Scazzi

Presenti in aula Michele Misseri, seduto ad un passo, dalla moglie Cosima e dalla figlia Sabrina, rinchiuse dentro il gabbiotto dei detenuti. I tre non si sono rivolti la parola: è vietato parlarsi o avvicinarsi.

La prima ad arrivare in aula è stata Concetta la mamma della giovane Sara. La donna in silenzio, è entrata nell’aula accompagnata dal marito Giacomo, dal figlio Claudio e dagli avvocati di parte civile.

La Corte, rientrata alle ore 12:15 dopo aver valutato le richieste della difesa, ha accolto la richiesta di Cosima e Sabrina di non essere riprese con telecamere e macchine fotografiche durante il processo. Gli avvocati di madre e figlia si erano opposti fermamente alle diffusioni di immagini che riguardassero le loro assistite. Secondo la difesa “non ci sarebbe l’interesse sociale particolarmente rilevante che altrimenti andrebbe esteso a tutte le udienze della Corte di Assise, mentre già c’è stata una particolare intrusione mediatica sulla vicenda”.

Alle prime battute del processo Sabrina Misseri, particolarmente dimagrita rispetto al passato e con i capelli più lunghi, è scoppiata diverse volte in un pianto a dirotto. L’avvocato della giovane, cugina di Sara, si è opposta alla costituzione di parte civile del Comune di Avetrana: “Spese economiche sostenute erano libere scelte”. Spetterà alla Corte, che proprio in questi minuti si è ritirata in Camera di consiglio, decidere su questo e sulle eccezioni preliminari.