Calabria Laboratorio privilegiato per la creazione di Fattorie Sociali

Questa edificante esperienza che intendiamo presentare, rappresenta un capitolo  nobile di una Calabria che vuole affermarsi e rappresentare, non solo al suo interno,le migliori risorse progettuali e la volontà di sancire il cambiamento, ma soprattutto la capacità di liberarsi da alcuni – a volte limitanti ed angusti – luoghi comuni. Vogliamo parlarvi di un Progetto il cui nucleo di partenza ha origine e concretezza in una comunità del Reventino, qual è  Decollatura (CZ), che può definirsi, a pieno titolo, la ’Capitale’ calabrese delle Fattorie Sociali.

L’iniziativa, realtà operante nella località Adami, è nata nell’ambito del progetto “Benessere in Fattoria”, promosso alla Cooperativa “L’Arco”.La Fattoriaè dotata di una struttura con  tre serre adibite a fungaia e un grande orto coltivato su un terreno di 40 mila metri quadrati,metà dei quali concessi in comodato d’uso dall’amministrazione comunale di Decollatura.

Molte sono le attività che all’interno della fattoria sociale,tenuta a battesimo nella cittadina del Reventino, si andranno a svolgere. Recentemente, l’esperienza della Coop. “ L’Arco” – che è un sicuro prototipo da trasferire ad altre realtà geografiche della Calabria – è stata presentata nel suggestivo Chiostro di San Domenico a Cosenza. Dopo la presentazione del progetto, un ampio dibattito e il commento di alcuni pannelli informativi, gli ospiti sono stati invitati a gustare i prodotti dell’ orto cucinati secondo i metodi culinari della più antica tradizione calabrese.

L’essenza della riuscita ‘Giornata Bruzia’ è stata quella di sviluppare una riflessione e una conoscenza a più voci sul ruolo economico e sociale che può assolvere l’agricoltura nell’ambito,appunto, delle “Fattorie Sociali”. Queste realtà,nella loro puntuale definizione – spiegano gli organizzatori – sono da considerare “imprese agricole che organizzano in azienda servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali capaci di offrire servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale. Tra gli obiettivi c’è anche quello di promuovere una diffusione-attenzione delle Istituzioni oltre che della politica e del sociale verso questa nuova forma di agricoltura nel virtuoso contesto politico di multifunzionalità del settore primario”.

Questa originale esperienza è stata resa possibile attraverso un finanziamento regionale che ha conferito sostanza al ‘Progetto Fottorie Sociali’, che ha fatto registrare la collaborazione della Provincia di Catanzaro, dell’Asp di Catanzaro, dell’Afor e dell’Arsaa, il contributo di Enel, l’apporto decisivo del Comune di Decollatura. Parte integrante del progetto è anche il Centro di Salute Mentale del Reventino, rappresentato dal suo Responsabile, Antonio Lucchini. A sostegno dell’innovativa progettualità anche il Museo del Gusto di Cosenza, attraverso la vendita dei prodotti aziendali, frutto del lavoro svolto all’interno della Fattoria Sociale.

” Il Progetto ‘Benessere in Fattoria” (combinazione virtuosa di:salute, agricoltura sostenibile e sociale, gusto…tutto,dunque,in un’unica soluzione),elaborato dalla Cooperativa “L’Arco” e finanziato dalle Politiche Sociali della Regione – dichiara Aurora Mastrandrea, coordinatrice del progetto, – è finalizzato alla riabilitazione socio-lavorativa dei disabili psichici mediante attività didattiche, accompagnate da iniziative operative, lezioni tecniche di agricoltura, in modo da incoraggiare concrete possibilità di avvio al lavoro, anche con il coinvolgimento di aziende agricole già operanti nel settore”. Secondo Sandro Angotti, presidente della cooperativa “L’Arco”: “La possibilità  di dar  vita ad una realtà  in cui  fossero   valorizzate le energie lavorative e sociali dei soggetti svantaggiati, si è concretizzata grazie alla sensibilità ed  alla lungimiranza  degli amministratori che si sono succeduti e prodigati in uno sforzo creativo comune, sì da dotarela Comunità di Decollatura di  un luogo di aggregazione socio-culturale che continuerà a crescere, sostenuto dalla voglia di riscatto dei ragazzi e dal sostegno dei partners”.

E’ da qualche anno che, nelle diverse sedi politiche e istituzionali ed anche delle Organizzazioni agricole, si cerca di approfondire le problematiche dell’agricoltura sociale, con  viaggi- studio in diverse regioni italiane per incontrare operatori e visitare fattorie sociali che costituiscono una realtà originale, che sta sempre più espandendosi nel nostro Paese.

L’agricoltura sociale – a giudizio delle Organizzazioni agricole – costituisce un’opportunità per riqualificare il welfare locale in quanto mette in gioco risorse inusuali, come quelle ambientali e produttive, e legami comunitari fondati sulla reciprocità e informalità, che consentono di incrementare i servizi socio-educativi all’infanzia, diversificare e personalizzare con maggiore flessibilità i servizi alla persona e realizzare percorsi inclusivi efficaci”.

“Nello stesso tempo, è un’occasione –  secondo le valutazioni di Acli Terra e Rete Fattorie Sociali – per declinare in modo originale la multifunzionalità dell’agricoltura, ampliandola al campo del sociale, e di conseguenza accrescere la reputazione e la competitività delle aziende agricole”.

“E’ auspicabile – concludono gli esperti di Acli Terra e Rete Fattorie Sociali -che il Parlamento svolga un’indagine conoscitiva sull’agricoltura sociale, coinvolgendo le realtà operative, le diverse organizzazioni di rappresentanza e i centri di ricerca,per cogliere le varie sfaccettature del fenomeno,la cui eterogeneità ne costituisce il tratto peculiare e al tempo stesso la ricchezza. Si potranno, così, formulare chiari indirizzi programmatici nazionali al fine di evitare normative regionali estemporanee, spesso del tutto incoerenti con le reali esigenze degli operatori e delle comunità locali”.

La Fattoria Sociale è un’azienda agricola nella quale spazi e/o coltivazioni appositamente costruiti vengono dedicati alle visite e ai soggiorni di gruppi misti di operatori e persone svantaggiate che con cadenza più o meno regolare frequentano l’azienda per parlare, scrivere, riflettere e soprattutto per prendersi cura delle piante, aprendo così un canale privilegiato di comunicazione con la terra, i vegetali e le mille necessità che nascono al momento.

L’obiettivo principale dell’esperienza in fattoria, pertanto, è il miglioramento della persona e non quello della pianta, ma poiché è altrettanto vero che il supporto tecnico al conseguimento del risultato finale si pone come contributo irrinunciabile al raggiungimento dello scopo, centrale diventa il ruolo dell’agricoltore all’interno della fattoria sociale stessa.

Gli addetti ai lavori sostengono che l’esperienza in fattoria può assumere una valenza terapeutica nel momento in cui la coltivazione delle piante contribuisce al ripristino di equilibri individuali e sociali, spesso rotti da condizioni di disagio o di svantaggio.

Seminare, coltivare e veder poi i frutti del proprio lavoro aiuta a responsabilizzarsi, a riacquistare fiducia nelle proprie capacità, riconquistando il concetto di temporalità che spesso, nel mondo del disabile si ferma inesorabilmente al momento dell’handicap, dell’incidente o delle esperienze trascorse.

La fattoria didattica è un vero e proprio laboratorio d’insegnamento all’aperto.

Criteri di qualità per la rete delle Fattorie Sociali. Criteri aziendali.

• Ogni azienda deve possedere almeno una ambiente coperto, attrezzato per l’accoglienza e l’intrattenimento dei gruppi (operatori e persone svantaggiate) in visita;

• Ogni fattoria sociale possiede una o più aree di coltivazione (serra, orto, frutteto…) costruite e/o gestite tenendo conto delle problematiche e delle esigenze degli ospiti (accessibilità, dimensioni….);

• Nell’azienda sono presenti spazi dedicati alla colazione e, in alcuni casi (generalmente su prenotazione), anche al ristoro;

• In ogni azienda è presente almeno un responsabile dell’accoglienza che affianca gli operatori e le persone svantaggiate durante il periodo di permanenza in azienda, e mai in sostituzione agli operatori stessi;

• Ogni responsabile delle visite si impegna a frequentare i corsi di aggiornamento che di volta in volta vengono organizzati dagli organismi competenti per migliorare la qualità del servizio offerto e la propria professionalità.

Criteri di sicurezza

• Ogni azienda della rete deve essere dotata dei sistemi di sicurezza previsti dalla legge (antincendio, luci di emergenza, segnalazione uscite, attrezzature di pronto soccorso) e di contatti con i presidi sanitari più vicini.

• Le attrezzature agricole e le sostanze pericolose (fitofarmaci, concimi…) devono essere rese inaccessibili e le aree a rischio (concimaia, fossato, corsi d’acqua…) devono essere opportunamente segnalate e circoscritte. L’azienda deve essere in ogni caso coperta da un’assicurazione di responsabilità civile.

• Gli animali devono essere esenti da zoonosi e controllati nell’area da loro frequentata e nel loro comportamento;

• L’acqua è potabile e controllata periodicamente;

• Le attività aziendali sono svolte seguendo le principali regole di igiene e sicurezza. Le fattorie sociali sono quindi impegnate nella predisposizione di tutti quegli interventi che possono ridurre i rischi aziendali e rendere piacevoli e serene le visite.

Criteri di igiene

• Ogni azienda deve essere dotata di servizi igienici accessibili ai disabili e commisurati alla capacità di accoglienza dell’azienda.