The Pacific sfida Il tredicesimo apostolo

E’ sfida Mediaset tra Canale5 e Rete4 che propongono in contemporanea due serie “evento”. Sulla rete ammiraglia la nuova serie mistery “Il tredicesimo apostolo – Il prescelto” (sei puntate targate Taodue e dirette da Alexis Sweet), un’avvincente e suggestiva fiction che invita lo spettatore a guardare oltre lo scetticismo e la visione materialistica della vita.

Storie di fenomeni inspiegabili, prodigi, visioni, possessioni, reincarnazioni, sono oggetto delle indagini del gesuita e della psicologa interpretati da Claudio Gioè e Claudia Pandolfi. “Il titolo rimanda a un “prescelto” che dovrebbe reinventarsi la Chiesa” spiega il regista Alexis Sweet. “Nessun problema con il Vaticano, non tocchiamo i bastioni della fede cattolica. Esploriamo il paranormale, anche scientificamente”.

Sweet rivela di avere vissuto sul set esperienze apparentemente paranormali. “In una villa, dove si dice giri il fantasma di un cardinale, siamo rimasti inspiegabilmente chiusi dentro una stanza dopo che qualcuno ha visto un’ombra. C’è stata poi l’interferenza di una strana sagoma in un video. Ringrazio gli attori che si sono tuffati nella storia con anima, corpo e curiosità, a partire da Claudia Pandolfi”.

Dopo il buon successo de I Pilastri della Terra e il tiepido riscontro di Downton Abbey la rete diretta da Giuseppe Feyles propone per la prima volta in chiaro la serie-evento della Hbo The Pacific, kolossal da 250 milioni di dollari, 7 anni di lavorazione e 6 registi.

Dopo il debutto dei primi due episodi alle ore 21:10 di oggi, i successivi appuntamenti con The Pacific saranno collocati nella seconda serata del giovedì con conseguente, presumibile chiusura dopo l’1 di notte. Una soluzione che permetterebbe a Rete4 di ottenere un risultato “salva-share” per una serie, o meglio di un film dalla durata di 10 ore, dall’indubbia fattura. Basta citare il nome dei produttori, SteveN Spielberg e Tom Hanks e l’impatto avuto sull’edizione 2010 degli Emmy (8 statuette vinte su 23 nominations ricevute) per rendersi conto del successo ottenuto.

Nelle varie puntate assisteremo al racconto della Seconda Guerra Mondiale sul fronte dell’Oceano Pacifico e in particolare sulle azioni del corpo dei Marines degli Stati Uniti inviati contro i giapponesi, all’indomani dell’attacco di Pearl Harbor, sugli atolli sperduti di Guadalcanal, Peleliu, Iwo Jima e Okinawa. Il realismo delle scene (sconsigliate forse allo spettatore troppo sensibile ma necessarie per ripercorrere fedelmente gli accadimenti) rivela quello che è stato definito uno tra i combattimenti “uomo a uomo” più feroci mai visti. Come ricordato da Tom Hanks infatti: “Nel vecchio Continente, quando i cattivi sapevano di essere battuti, alzavano le mani per arrendersi per poi diventare prigionieri nei campi di guerra. Questo non accadde nel Pacifico, dove ci fu una guerra di terrore, suicidio e logoramento. Si uccideva, uccideva e uccideva, fino a che non era rimasto nessuno da uccidere.

Basato sulle memorie di tre marines che hanno combattuto davvero quella guerra e che, sopravvissuti, hanno deciso di raccontare su carta quelle atroci vicende, nelle puntate assisteremo anche alle sensazioni provate dai protagonisti in un racconto introspettivo rivelatore delle paure di uomini comuni che vedono la morte con gli occhi e costretti a convivere con il timore di non arrivare al giorno successivo.