Capitale nel sangue. Ucciso Zhou Zheng e la bimba di 9 mesi. Fiaccolata per chiedere sicurezza

 Duro il commento del vice  sindaco di Roma, Sveva Belviso: “La città si ribella a questa barbarie inaccettabile. Gli autori del delitto non sono uomini, ma animali”.

Un tentativo di rapina fallito ed un duplice omicidio “aprono” il 2012 di sangue a Roma. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto in via Giovannoli, angolo via Tempesta, periferia est della Capitale mercoledì sera. Zhou Zheng, uomo di 31 anni di origine cinese che gestisce un bar e un money transfer al Pigneto, era per strada con la famiglia. Ad un certo punto due giovani, in sella a uno scooter, si sono avvicinati e gli hanno puntato la pistola.

Gli hanno intimato di consegnare tutto quello che aveva. Il commerciante ha provato a reagire e la risposta dei due balordi è stata fulminea. Tre colpi di pistola e l’uomo è rimasto a terra, in un lago di sangue, privo di vita. La figlioletta, colpita alla testa, è morta poco dopo, all’arrivo dell’ambulanza. Un colpo ha raggiunto anche la moglie. Zheng Lia, 26 anni, è stata portata al pronto soccorso. E’ stata ricoverata in codice giallo.

Dalla prima serie di elementi raccolti sembra certo che la coppia di rapinatori avesse scelto con attenzione il bersaglio della rapina. La famiglia è stata bloccata mentre faceva ritorno a casa e molto probabilmente i due erano certi che la donna o l’uomo stavano trasportando una grossa somma di denaro. La famiglia cinese è stata colta di sopresa ma davanti alla pistola puntata, la donna ha reagito per prima, tenendo stretta la borsetta. L’uomo che aveva in braccio la figlioletta, è subito intervenuto scagliandosi contro i rapinatori. Ma uno dei due ragazzi ha premuto il grilletto. Tre colpi hanno raggiunto il commerciante all’addome, la bambina alla testa e la donna al torace.

L’uomo è crollato al suolo con la bimba. La donna si è messa a gridare, chiedendo aiuto, mentre gli assassini sono fuggiti con il bottino, prima a piedi e poi su una moto scura che è stata ritrovata in una piazza a poca distanza dal luogo della sanguinosa rapina.

Ripete sotto choc quella frase pronunciata da uno degli assassini di suo marito e sua figlia: “Ti ammazziamo come un cane”. Non si dà pace Zheng Lia, 26 anni, la moglie del 31enne cinese ucciso insieme a sua figlia di 9 mesi durante una rapina ieri sera a Roma, nel quartiere periferico del Casilino.

La donna ha visto uccidere davanti ai suoi occhi suo marito e sua figlia, dopo aver tentato di reagire ai due rapinatori che l’hanno colpita con un taglierino al braccio. “Erano delle belve”, dice terrorizzata la donna che è stata soccorsa e portata all’ospedale San Giovanni di Roma.

Zheng Lia ha parlato con gli investigatori per alcuni minuti ricordando gli attimi di terrore: stava inserendo le chiavi nella toppa del portone quando i rapinatori si sono avvicinati e uno di loro l’ha ferita al braccio perché lei si rifiutava di consegnare la borsa con l’incasso del bar di 5.000 euro. Poi gli spari contro il marito che teneva in braccio sua figlia. In pochi istanti erano entrambi a terra in una pozza di sangue. Inutili i tentativi di rianimazione dei medici giunti con l’ambulanza.

I carabinieri danno la caccia a due rapinatori killer, romani, forse tossicodipendenti, fuggiti in sella a uno scooter, come raccontato da alcuni testimoni dell’agguato. In via Giovannoli gli investigatori hanno raccolto una serie di indizi che saranno esaminati anche oggi per dare un volto e un nome ai killer. Non si esclude che possano essere pregiudicati che vivono non lontano da Tor Pignattara e che comunque conoscevano bene le abitudini delle vittime.

L’ipotesi più plausibile è che non siano dei “criminali professionisti” i due rapinatori dall’accento romano, ma che possano essere tossicodipendenti che hanno agito in maniera maldestra. I due sono fuggiti in sella a uno scooter, come raccontato da alcuni testimoni dell’agguato. In via Giovannoli gli investigatori hanno raccolto una serie di indizi che saranno esaminati per dare un volto e un nome ai killer. Non si esclude che possano essere pregiudicati che vivono non lontano da Tor Pignattara e che comunque conoscevano bene le abitudini delle vittime.

L’esito dell’autopsia effettuata in queste ore sui corpi delle vittime farà luce anche sull’utilizzo del tipo di pistola da parte degli aggressori. L’arma potrebbe essere una pistola revolver, sul luogo del duplice omicidio al momento non è stato trovato finora alcun bossolo o proiettile. “Sappiamo che ogni giorno vengono rubate circa 3 pistole a Roma” ha detto il delegato alla sicurezza del sindaco di Roma, Giorgio Ciardi. “Ovviamente è tutto materiale rimesso in circolo nel mercato illegale e sottratto soprattutto a privati. È facile rimediare pistole a Roma”.

Martedì alle ore 17:00 tra Tor Pignattara e la Marranella si svolgerà una fiaccolata di solidarietà con la comunità cinese e contro il degrado della zona. Il percorso prevede una sosta in via Giovannoli, il luogo del duplice omicidio.