Nella Capitale apre il cimitero dei bimbi mai nati

E’ il “Giardino degli Angeli”, uno spazio nel cimitero Laurentino voluto dal Campidoglio per i piccoli che non sono venuto alla luce “a causa di un’interruzione di gravidanza spontanea o terapeutica”, ha detto il vice sindaco di Roma, Sveva Belviso. “Un inno alla vita”, lo ha definito consigliere di Roma Capitale Fabrizio Santori.

“Il progetto non vuole in alcun modo intaccare i principi sanciti dalla legge sull’aborto ma vuole dare una risposta alle richieste di coloro che con il seppellimento del loro bimbo intendono restituire valore a quel feto che altrimenti verrebbe violato perché considerato rifiuto ospedaliero”, ha spiegato il vice sindaco. L’obbligo di sepoltura non è previsto dalle legge, ma l’iniziativa del Comune permetterà ai genitori “di avvisare le Asl che a loro volta chiameranno i servizi cimiteriali. Dietro le lapidi, tutte uguali, ci sarà un codice mentre davanti si potranno mettere anche nomi di fantasia”.

La nuova area cimiteriale, caratterizzata da un rettangolo di verde contraddistinto dalla statua di un angelo e dalla presenza di alcune camelie, “risponde all’esigenza di dare un luogo di sepoltura ai corpi dei bambini mai nati che senza una richiesta esplicita vengono smaltiti alla stregua di rifiuti ospedalieri speciali nelle discariche. In Italia una simile area cimiteriale è già esistente a Milano. A Caserta, invece, in estate era scoppiata una polemica sul protocollo di intesa, approvato con delibera del 22 luglio 2011, tra l’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” e l’associazione religiosa “Difendere la vita con Maria” e sottoscritto per promuove il seppellimento dei “bambini non nati” con la disponibilità del sindaco a concedere un apposito spazio nel cimitero cittadino e il “plauso del vescovo”. “Il progetto – ha spiegato Belviso – vuole dare una risposta a quei genitori che non hanno potuto vedere il loro bambino ma che possono sentire la necessità di dare al corpicino una degna sepoltura, anche perché altrimenti questi piccoli feti vengono smaltiti a Malagrotta come rifiuto ospedaliero. E’ un modo per rasserenare chi, dopo un evento cosi traumatico, non vuole che il corpicino venga smaltito in una discarica. I genitori non sono comunque obbligati alla manutenzione perché si deve rispettare anche la necessità di alcuni del momento del distacco. Questo spazio, comunque, c’è stato anche richiesto da alcune mamme”. “E’ un’iniziativa a cui tenevamo molto – ha precisato presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti – chi vorrà potrà fare richiesta e avrà uno spazio dedicato. Entro un giorno o due si potrà seppellire il corpo”. Belviso ha infine chiarito che sarà anche possibile effettuare un funerale.