Una crisi nera poca aria di Natale

Vigilia di Natale un po’ meno festosa degli altri anni nel Belpaese. Anche se chi prova a dispensare ottismo. “L’Italia ha fatto la sua parte”. E’ il pensiero del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che in un’intervista getta acqua sul fuoco delle preoccupazioni per la corsa del rendimento dei Btp a 10 anni, volati al 7%, con lo spread nei confronti dei bund tedeschi oltre i 500 punti base. “Monti sta operando bene. La manovra si può discutere nelle singole misure ma è stata essenziale, senza non sappiamo dove saremmo potuti essere”, dichiara Visco. “Ora bisogna lavorare ancora, spiegando ai nostri partner europei e agli osservatori esterni i progressi che abbiamo realizzato in Italia, e spiegando anche che continueremo ad agire con determinazione sul piano strutturale per sostenere la crescita”.

Dal canto suo il Premier “dracula” Mario Monti annuncia che varerà un piano ad hoc nei prossimi novanta giorni, ma avverte i partiti: “La situazione è grave, ne usciamo solo se uniti”. Monti, tra l’altro, ha incontrato il proprio il governatore di Bankitalia con il quale ha condiviso le sue preoccupazioni. E a cui avrebbe anche accennato l’idea di un “regalo” di fine anno: una misura di incentivazione fiscale che potrebbe essere varata dal Consiglio dei ministri del 28 dicembre.

Per Visco, comunque, serve “un lavoro certosino sulla spesa. Sicuramente si può concentrare la spesa dove più è utile, come la scuola, ma poi ci sono interventi a costo quasi zero che sono utilissimi alla crescita: dall’efficienza della giustizia civile alla concorrenza tra le imprese, dalla regolamentazione eccessiva di alcuni settori alla lentezza amministrativa”. Sul mercato del lavoro, “dobbiamo muoverci verso un sistema che garantisca il lavoratore, non il posto di lavoro”.

In merito alle imprese, l’iniezione di liquidità della Bce che ha prestato alle banche 489 miliardi per i prossimi 3 anni a un tasso dell’1% (40 solo a quelle italiane) “è molto importante per mantenere i finanziamenti all’economia ed evitare il credit crunch”, rileva il Governatore. “Le aziende di credito hanno chiesto liquidità in quanto temono il venir meno di poste del passivo – raccolta interbancaria, collocamenti obbligazionari sul mercato – e quindi di dover compensare riducendo le loro attività, cioè prestiti a famiglie imprese e titoli in portafogli. L’intervento di politica monetaria mira proprio ad evitare che avvenga questa restrizione dell’attivo”.

Per quanto riguarda la politica monetaria, infine, Visco esclude un rialzo dei tassi e anzi, apre a nuove misure: “La politica monetaria sarà attenta al ciclo economico. L’abbiamo resa ancora più accomodante di quanto già non fosse prima. E’ così che difendiamo la stabilità monetaria nel breve periodo”.