Trenitalia mira soltanto agli utili di esercizio e non più ai cittadini

E’ piuttosto recente la notizia secondo la quale la mobilità di persone e di merci sulle strade ferrate della Toscana subirà degli interventi tendenti al potenziamento.

Analoga notizia, quasi in contemporanea, eccola in Calabria, per quanto riguarda la ferrovia jonica, la quale verrebbe elettrificata.

La buona novella toscana è rivolta a migliaia e migliaia di “pendolari” di alcune città: Prato, Pistoia, Montecatini, Viareggio. Quindi, velocizzare e modernizzare detta linea diventa senz’altro una necessità, prevedendo anche un allaccio con il porto di Livorno per facilitare lo smistamento delle merci via rotaia verso le città del Nord Italia e dell’Europa.

Mentre non ha alcun senso – secondo noi – l’intenzione, espressa dalla Regione Calabria, di volere elettrificare la linea jonica non essendovi nè migliaia di pendolari nè chissà quali merci da spedire tanto da potere giustificare una simile iniziativa. A parte il fatto che, recentemente, Trenitalia ha soppresso tutti i treni a lunga percorrenza su questa linea e su tutte le altre tratte del Sud Italia.

Quindi – ci domandiamo – cosa servirebbe l’elettrificazione della jonica? Per ammirare e “goderci” un’altra “cattedrale” nel deserto della Calabria?

In America esistono migliaia e migliaia di chilometri di strade ferrate non elettrificate, dato che l’efficienza si ottiene con i vari collegamenti e con la velocità dei mezzi e non già con l’elettrificazione.

Ma, del resto, questa deprecabile situazione, consapevolmente oppure no, è stata creata dalle Ferrovie e dalla stessa Regione Calabria: le prime perché, su questa tratta, e su altre del Sud Italia, hanno sempre utilizzato le peggiori carrozze ferroviarie prima di destinarle alla demolizione, costringendo i viaggiatori a dover sopportare lunghissimi tempi di percorrenza in condizioni igieniche e climatiche pessime, tanto da indurre molti viaggiatori a preferire il pullman; l’ultima, ovvero la Regione Calabria, la quale per avere elargito lauti finanziamenti a fondo perduto ai titolari degli autobus, gli stessi hanno creduto opportuno raddoppiare o triplicare le corse verso i centri del Nord Italia.

Quindi, alla luce di quanto sopra detto, diventa, forse, ridicolo poter pensare che la linea jonica possa essere potenziata, elettrificandola. Anzi, la costa jonica finirebbe con l’essere deturpata dal punto di vista paesaggistico.

Piuttosto, farebbe bene la Regione Calabria, assieme alle altre regioni del Sud, ad intervenire presso il Governo centrale perchè invitasse Trenitalia a ripristinare i servizi (magari prevedendoli un giorno sì ed un giorno no) con carrozze nuove e con maggiore celerità dei treni. Soltanto questa sarebbe la strada da percorrere per poter valorizzare la linea ferrata jonica e tutte le altre penalizzate.

Anche i giornali del Nord – una volta tanto – si schierano a difesa delle popolazioni del Mezzogiorno d’Italia, tutte le Autorità di questo martoriato Sud dovrebbero insorgere contro Trenitalia, investendo del problema anche il Governo centrale. Oppure, come al solito, preferiranno il silenzio?