Camerieri barricati nel ristorante di palazzo Madama

È la decisione presa da una trentina di camerieri per protestare contro le 9 lettere di licenziamento arrivate martedì a carico di alcuni componenti del personale della Gemeaz Cusin, società che gestisce in appalto il ristorante, la buvette e la tabaccheria del Senato.

Per oltre un’ora si sono chiusi in assemblea sindacale all’interno del ristorante che poi ha regolarmente riaperto intorno alle ore 19:30. Al centro della vicenda, le lettere di licenziamento. La Gemeaz, spiegano i camerieri, ha chiesto di rescindere in modo consensuale il contratto con palazzo Madama e ha chiesto di arrivare a una intesa per non dover pagare le penali. Decisione legata ai nuovi prezzi del menu del ristorante che hanno portato molti senatori a disertarlo. Questo, però, ha avuto come prima conseguenza, aggiungono i dipendenti, l’intenzione della società di mettere in cassa integrazione 20 dipendenti su 68. Ipotesi a cui i sindacati di Cgil e Cisl hanno detto di no. Successivamente, sono arrivate le lettere di messa in mobilità per 9 di loro.

“Ci siamo barricati nel ristorante e ci resteremo finché non avremo delle risposte”, aveva spiegato uno dei camerieri raccontando che “oggi sono arrivate 9 lettere di licenziamento (6 camerieri, 2 cuochi e 1 addetto alla tabaccheria)”. Della situazione erano stati informati i questori di palazzo Madama, il presidente Renato Schifani e il direttore della Gemeaz Cusin.