La crisi impedisce ai romani di mettere su famiglia

Solo il 10% delle famiglie romane ha 4 o più figli. Molte altre vorrebbero avere più piccoli ma i problemi economici non lo consentono. Il numero medio dei componenti di una famiglia è di poco superiore a 2 (2,12). E’ il quadro che è stato dato questa mattina dall’assessore Gianluigi De Palo nell’ambito della Prima Conferenza con la Famiglia che si è svolta a Villa Torlonia.

La composizione delle famiglie romane. Sono 1 milione e 300 mila i romani che continuano a puntare sulla famiglia per oltre 480 mila nuclei famigliari. Il 43,9% delle famiglie sono composte da una sola persona, le famiglie con due componenti sono il 23,5%, mentre quelle con tre componenti sono il 16,8%. Il 40% delle famiglie residenti a Roma sono famiglie con figli. Di queste, il 56,2% ha un solo figlio, il 37,1% due figli, mentre le famiglie con tre o più figli costituiscono solo il 6,8%. Questi i dati più rilevanti contenuti nel Dossier famiglia 2011, curato da Istat e dall’U.O. Statistica e censimento del Comune di Roma “Nonostante diminuisca l’ampiezza media delle famiglia, ci si sposi sempre più tardi e il tasso di natalità si stia progressivamente contraendo, ci sono 1 milione e 300 mila romani che continuano a puntare sulla famiglia per oltre 480 mila nuclei familiari. Per questo motivo, come responsabili istituzionali sentiamo il dovere di aiutarla subito e con misure concrete”. Queste le parole dell’assessore alla Famiglia, all’educazione e ai giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo. “Molte ricerche – ha aggiunto l’assessore – sottolineano come, purtroppo, esista un divario molto forte per numero di figli avuti e quelli che le famiglie avrebbero desiderato avere”. “Roma – ha spiegato Alemanno – vuole essere il laboratorio del quoziente familiare attraverso la riduzione delle imposte e delle tariffe. La famiglia è una risorsa, non deve essere un aggravio, per questo deve essere sostenuta. Questo convegno arriva in un momento decisivo per le politiche familiari. Dopo la manovra, il governo ora dovrà pensare allo sviluppo: noi vogliamo che la famiglia diventi protagonista di questa fase. Non possono esistere politiche sociali senza guardare al ruolo della famiglia”.