Paura nella Capitale ancora una busta esplosiva alla Equitalia

Il clima si fa sempre più pesante a Roma. Una busta pericolosa, che poteva ferire. Un ordigno artigianale che avrebbe provocato una violenta fiammata. E anche ustioni. Ma niente più. Non quindi una bomba come quella che venerdì scorso ha ferito seriamente Marco Cuccagna direttore generale Equitalia nella sede della società di riscossione tributi all’Ardeatino. La busta contenente polvere nera è stata notata da un impiegato dell’ufficio Equitalia sul Lungotevere Flaminio a Roma. L’uomo si è insospettito perchè la busta lasciava tracce di polvere nera sulla scrivania, allarmato anche grazie all’allerta lanciata dalla Questura nei giorni scorsi.

Gli artificieri hanno preso la busta intatta e dopo una verifica se farla brillare oppure no, l’hanno semplicemente aperta e ne hanno disattivato la capacità di far danno. Il destinatario non era una persona specifica ma l’ufficio del Lungotevere. Sono in corso le ricerche di un messaggio di rivendicazione.

Si tratta di una busta da lettere normale, non simile ai due precedenti ordigni recapitati dalla Federazione Anarchica Informale (Fai): uno in Germania alla Deutsch Bank, l’altro alla sede centrale di Equitalia a Roma, dove provocò il ferimento del direttore Marco Cuccagna. Esclusa dunque l’ipotesi, formulata alla notizia del ritrovamento, che si tratti del terzo pacco annunciato nei giorni scorsi dagli anarchici dopo quelli inviati a Equitalia e alla Deutsche Bank a Francoforte e rivendicata dalla Fai. Sull’episodio indaga per “attentato con finalità di terrorismo” la procura di Roma, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Le indagini sono coordinate dall’aggiunto Pietro Saviotti.