Emergenza sanitaria a Gioia Tauro le ambulanze si fermano

Nei giorni scorsi le associazioni di volontariato, della Piana di Gioia Tauro, hanno ritirato le proprie ambulanze per mancanza di fondi, in quanto l’Asp non provvede al rimborso delle spese da oltre un anno per circa 350.000,00 €. E’ la denuncia della Fp Cgil attraverso il segretario Giuseppe Gentile.  “Tutto accade dopo tante promesse di pagamento  rinvii, annunci di fermo ambulanze e tanta, troppa carenza di personale Autista Soccorritore, Infermieri Professionali e Medici del Servizio Pubblico dell’Asp. Nel  mentre la Squillacioti, Direttore Generale dell’Asp, è assiduamente impegnata in una singolare strenna natalizia – si legge in una nota – fatta di revoche di incarichi dirigenziali (dando il via a un enorme contenzioso), nuove nomine illegittime (nelle more dell’atto aziendale – già al vaglio del Giudice del Lavoro su un  ricorso ex art. 28 promosso dalla scrivente Fp Cgil), addirittura si cimenta in disposizioni di servizio foriere di sconvolgimenti familiari e di atti estremi (esautorando i ruoli dei Dirigenti preposti), firma accordi con sigle sindacali fregandosene del ruolo delle RSU sulla base di comunicazioni di parte pubblica, emette delibere con scarabocchi di pseudo Direttori Sanitario e Amministrativo (si disconoscono gli atti deliberativi di nomina e i nomi delle sigli incomprensibili che hanno espresso il parere favorevole). Insomma un bailamme scientemente creato per garantire alcuni amici e lasciare nel baratro tutto il resto a cominciare dal Suem 118. Tuttavia, anche se il volontariato è stato valorizzato da leggi regionali e dall’attuale Presidente Commissario Scopelliti, sembra che la linea del modello Reggio continua ad imperare nella sanità pubblica provinciale. Il venir meno del Servizio di Emergenza Urgenza Medica, dimostra quanto impegno viene messo nell’assistenza all’ammalato critico. Oggi si vive nell’angoscia di essere lasciati morire sull’asfalto. I pochi autisti dipendenti dell’Asp sono sottoposti a turni disumani che vanno dalle 12 alle 24 ore di servizio continuato (hanno già superato abbondantemente il tetto massimo consentito delle 250 ore di straordinario); vengono utilizzate altre figure professionali per guidare le poche ambulanze aziendali; è stato disposto il blocco dei trasferimenti di pazienti per esami diagnostici e visite specialistiche. Su questa brutta torta propinata dalla Squillacioti  ai cittadini onesti della provincia di Reggio Calabria, siamo riusciti persino a trovare la ciliegina finale: viene trasferito in comando per un anno un autista di ambulanza dalla vicina Asp di Catanzaro (atti istruiti alla velocità della luce), sembrerebbe di buon auspicio, invece, l’autista in questione non svolge le mansioni di autista ma si dedica a tutt’altra attività, forse è l’autista personale della Squillacioti, visto che proviene dallo stesso paese in cui risiede quest’ultima. Insomma, se questo è il futuro offerto dalla direzione Squillacioti, il passato non è certo da rimpiangere. Forse sarebbe opportuno che questa direzione rassegnasse le dimissioni e si dedicasse a fare altro”.