Prima il pogrom a Torino ora la strage di Firenze è un’Italia razzista e fascista

Un concetto duro quello espresso da Nichi Vendola, leader di Sel che rileva come “ora si raccolgono germogli di sangue”. Il leader di sinistra etichetta senza mezza termini la strage di senegalesi in Toscana come un fenomeno preoccupante, al pari di quanto accaduto ore prima a Torino.

E mentre impazzano le polemiche, la città piange per la strage dei senegalesi. Anche i banchi del mercato di San Lorenzo hanno chiuso appendendo un cartello: “No al razzismo! Si chiude in segno di solidarietà alle vittime del razzismo”. E domani sarà lutto cittadino. A proclamarlo è il sindaco Matteo Renzi: “Firenze è scossa dal gesto solitario di un killer folle e senza pietà”. Il sindaco nel pomeriggio si è recato anche in prefettura e più tardi, ha aggiunto di aver parlato con il Ministro per la cooperazione Andrea Riccardi (che domani verrà a Firenze, in Palazzo Vecchio). Già nelle prossime ore sarà a Firenze per incontrare assieme a me i rappresentanti della comunità senegalese in Palazzo Vecchio. Non è il momento della speculazione e come mi ha detto il leader dei senegalesi fiorentini Pap Diaw “vogliamo giustizia, non vendetta”.

L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori dice: “Provo profondo e severa riprovazione per quanto è accaduto a Firenze. Il mio primo pensiero va subito alle vittime, che affido alla misericordia del Signore, ai feriti cui auguro pronta guarigione, alle famiglie e ai loro amici provati da una così grande sofferenza. Auspico che la mente ed il cuore di ciascuno in questa città siano liberati dagli spettri del razzismo e dell’odio etnico. Firenze ritrovi la sua vocazione di città dell’accoglienza e del dialogo”.