C’è l’accordo sul nuovo contratto Fiat

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Nuove regole per gli 86 mila dipendenti Fiat Spa e Industrial, che saranno applicate a tutti gli stabilimenti del Lingotto. Hanno firmato i sindacati metalmeccanici Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri, mentre si è sfilata la Fiom. L’accordo avrà validità di un anno a partire dal primo gennaio 2012 e prevede l’estensione dello schema di Pomigliano.

Tra le altre cose, sono stati definiti i parametri fondamentali per l’istituzione di un Premio di competitività che dovrà entrare a regime a partire dal 2013, ma già a luglio 2012 è stata prevista una erogazione straordinaria di 600 euro, anche per i lavoratori in cassa integrazione; in aggiunta è stato istituito un premio legato al raggiungimento del parametro Wcm così articolato: 200 euro per gli stabilimenti che raggiungono il livello silver e 500 euro per chi raggiunge il livello gold. Per quanto concerne gli straordinari, la “quota esente” (straordinario da effettuarsi nel giorno libero) è stata elevata a 120 ore annue, mentre le relative maggiorazioni saranno incrementate dal 50 per cento al 60 per cento. Fra i benefici ai lavoratori sono da annoverare l’istituzione di un ulteriore scatto di anzianità, l’incremento della quota di contribuzione aziendale alla previdenza integrativa, un nuovo inquadramento a fasce (con l’inserimento di un livello economico fra l’ex terza e l’ex quarta), nonché l’aumento della paga base (con l’assorbimento dell’ex Edr, dell’ex premio di produzione e dell’ex quattordicesima erogazione) con evidenti benefici sugli istituti indiretti (turni, straordinari, tredicesima). Infine è prevista l’adozione del metodo Ergo-Uas nelle fabbriche in cui Fiat lo reputasse utile e l’estensione della normativa anti-assenteismo dell’accordo di Mirafiori, fermo restando la possibilità di addivenire a una differente intesa in sede locale.

L’ad di Fiat, Sergio Marchionne, parla di “svolta storica per la nostra azienda e i suoi lavoratori”, spiegando che il nuovo contratto “garantisce ai nostri lavoratori di mantenere inalterati tutti i diritti acquisiti e permette loro di essere i primi a beneficiare dell’aumento di produttività. A quei sindacati che hanno abbracciato con noi questa sfida – continua Marchionne – va riconosciuto il coraggio di cambiare le cose, va dato atto di una mentalità innovativa che è l’unica in grado di costruire una base solida per il futuro, per crescere e progredire”. Sulla stessa linea Di Maulo (Fismic), che ha espresso “soddisfazione” soprattutto “per i lavoratori che in questo momento subiscono tanti attacchi. Questo contratto dà un po’ di respiro” e “segna svolta importante”. “Bene l’accordo tra Fiat e sindacati sul contratto per l’auto, ora la Fiom dovrà riflettere moltissimo sulla propria funzione” ha commentato Raffaele Bonanni della Cisl. “Se la Fiom farà un passo indietro – ha aggiunto Giovanni Centrella (Ugl) – ben venga perché l’unità che abbiamo raggiunto a livello confederale deve ricadere anche sulle categorie, a cominciare dai metalmeccanici”. Per Bruno Vitali (Fim) “la Fiom ha continuato a sottrarsi al confronto, non accettando di sedersi al tavolo e misurarsi. Questo è un fatto negativo che ci dispiace e rammarica ma noi non potevano stare immobili, lasciando la Fiat agire manu propria”. Con questo accordo, ha incalzato il segretario della Uilm, Rocco Palombella, “si è aperto un portone”. Una trattativa “dura” con la casa torinese “che ha confermato tutti gli investimenti per ‘Fabbrica Italia’ e il vincolo a rimanere sul territorio nazionale. Accordo, quindi, positivo”.

Dura la reazione del leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini: “Il governo non può stare a guardare perché nell’accordo tra Fiat e sindacati mancano gli investimenti e la tutela delle libertà sindacali garantiti dalla Costituzione”.