La rabbia delle Vallette bruciato un campo di zingari ma la ragazza torinese smentisce lo stupro

Torino messa a ferro e fuoco. La manifestazione di protesta contro la criminalità, organizzata dopo la violenza sessuale denunciata da una quindicenne nella zona della Continassa, è degenerata. La ragazza aveva indicato come possibili aggressori due nomadi. Lei stessa, dopo l’eplosione di violenza nel quartiere, ha smentito di essere stata aggredita: “Mi sono inventata tutto, sono stata con un ragazzo”.

Poco prima delle ore 20:00 un gruppo di residenti armati di bastoni ha dato l’assalto al campo nomadi abusivo, dandogli fuoco. Il fratello della presunta vittima è riuscito a riportare la calma. La manifestazione era cominciata pacificamente, con i familiari della ragazzina in corteo con circa 500 abitanti della zona. La sfilata è partita da piazza Montale.

Ad un tratto però una parte dei manifestanti si è incappucciata e con mazze, bastoni, spranghe e bombe carta è andata all’assalto del campo abusivo. Allontanato a calci l’unico nomade rimasto nelle vicinanze, hanno sfasciato tutto e bruciato baracche, auto e roulotte: almeno una ventina. Presi alla sprovvista carabinieri e polizia che soltanto più tardi sono schierati in forze. Il fratello dellla vittima, accompagnato ai carabinieri, ha parlato al gruppo di devastatori spiegando loro che non erano stati i nomadi a aggredire sua sorella, ma che la storia doveva ancora essere chiarita. Poco dopo la smentita definitiva della ragazza: “Non sono stata violentata, mi sono inventata tutto”. I rivoltosi si sono così calmati e allontanati alla spicciolata. Fermato uno dei manifestanti. Un’altra ventina di persone che avrebbero partecipato all’assalto sono state identificate.