Mike Bongiorno ora riposa in pace

Si è conclusa nel migliore dei modi la vicenda della scomparsa del corpo del Re del Quiz. I figli maggiori di Mike Bongiorno, Nicolò e Michele, hanno riconosciuto all’obitorio milanese di via Ponzio, la bara del padre, rubata lo scorso 25 gennaio. Trafugata nel cimitero di Dagnente di Arona in provincia di Novara e ritrovata l’8 dicembre a Vittuone nel Milanese, la bara non sarebbe mai stata aperta, secondo i primi accertamenti effettuati all’Istituto di medicina legale di Milano. I bulloni, infatti, sarebbero ancora saldati alla struttura del feretro.

Ci vorranno una decina di giorni prima che venga concesso ai familiari il permesso di tumulare di nuovo la salma nel cimitero di Dagnente. Sarà necessaria, a quanto si apprende, più di una settimana per i riscontri che il reparto scientifico dei carabinieri dovrà effettuare sulle eventuali impronte digitali. Un’attesa dovuta ai tempi tecnici di azione dei reagenti chimici utilizzati nella verifica. In attesa dell’ultimo esame, la bara sarà restituita probabilmente già sabato, alla famiglia Bongiorno. Gli atti dell’inchiesta verranno quindi trasmessi alla procura di Verbania che indaga sulla vicenda.

Al vaglio degli inquirenti anche la presenza di eventuali impronte sulla bara, che è rimasta nell’acqua ed esposta alle intemperie per diverse ore, nel tentativo di risalire alle tracce dei responsabili. Gli atti verranno trasmessi dal pm di Milano Tiziana Siciliano, di turno giovedì, ai colleghi della procura di Verbania che indagano sul furto. Il feretro è stata ritrovato in un piccolo canale, vicino ad un ponticello, nei pressi della chiesetta di Santa Maria del Lazzaretto, nelle campagne attorno a Vittuone. Secondo quanto ipotizzano gli investigatori, la salma di Mike Bongiorno potrebbe essere stata trasportata in quel punto con una station wagon, e poi scaricata e fatta scivolare nella roggia lungo un pendio a lato del ponticello. La bara appariva in buone condizioni ma era intrisa d’acqua per essere rimasta alcune ore nel canale.