Alta tensione Fiat a Torino

Nuovo infuocato incontro tra azienda e sindacati per estendere a tutto il gruppo Fiat il controverso contratto di Pomigliano. Una cinquantina di lavoratori con le bandiere dei sindacati del sì (Fim, Uilm e Fismic) fronteggia altrettanti operai di Cobas e Usb. I due presidi sono divisi dalle transenne e da una zona franca di fronte all’entrata della palazzina di via Vela. Arrivando all’incontro il leader del Fismic, Roberto di Maulo, ha detto che “è possibile arrivare alla stretta conclusiva entro domani”. Nei giorni scorsi Fim e Uilm erano state più prudenti immaginando “una conclusione entro metà mese”. All’incontro odierno c’è stata anche la Fiom.

In mattinata dal gruppo dei Cobas sono partiti insulti all’indirizzo dei lavoratori del sí. Alcuni operai del no hanno tentato di forzare le transenne. Ne è seguito un parapiglia, sono state lanciate uova, poi è intervenuta la polizia a far arretrare il gruppo dei Cobas. I due presidi contrapposti non sono mai fortunatamente entrati in contatto.

Per la Fiom “se ci chiedono la pura e semplice estensione dell’accordo di Pomigliano, è chiaro che non c’è trattativa”. Lo sostiene Maurizio Landini, segretario Fiom, secondo il quale Fim e Uilm dovrebbero spiegare come fanno ad accettare di cambiare gli accordi senza nemmeno un referendum tra i lavoratori”. Dopo il no della Fiom, la trattativa è proseguita con gli altri sindacati. Il clima che si respira a Torino è molto pesante.