Basta cattedrali nel deserto del Sud Italia

Basta con le “cattedrali” nel deserto della Calabria! Basta con gli annunci roboanti! Si tende ad economizzare in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato; ma la Giunta Regionale, nei mesi scorsi, ha creduto opportuno annunciare la costruzione di altri cinque ospedali, nel mentre se ne chiudono numerosi in altri centri della nostra regione.

Ed ora: la costruzione di altri porti in Calabria! I porti calabresi esistenti sono in crisi: da oltre un decennio quello crotonese, da pochi mesi quello di Gioia Tauro. Ma anche tutti gli altri godono di una vita piuttosto grama. Nonostante ciò, la Giunta Regionale non si sgomenta e annuncia uno stupefacente “1° Masterplan per la portualità calabrese”, prevedendo la costruzione, come già detto, di altri porti!.

Già qualche “voce” comincia ad alzarsi su detta decisione. Ecco la prima, da parte del Coordinamento Portuali di Gioia Tauro: “Non è possibile che si continui a discutere di logistica, di intermodalità, sviluppo del retroporto, mentre i 450 milioni di euro dell’Accordo di Programma Quadro, stanziati da oltre un anno, sono ancora fermi e non si intravvede ancora l’attuazione dei progetti previsti per un pronto rilancio di tutta la struttura portuale. A questo punto è arrivato il momento di dare basta!”

Ecco, bisognerebbe proprio dire “basta” alle programmazioni faraoniche quando la Calabria ha la grande urgenza e necessità di valorizzare e mettere a regime tutto ciò che già esiste.

Infatti che ne facciamo del porto di Gioa Tauro se non continueranno ad attraccare le navi porta-container?; che serve avere diverse banchine nel porto di Crotone se nessuna ospita navi di linea o da crociera e imbarcazioni da diporto?; quale funzione rivestono alcuni dei porti esistenti (ad esempio: il porto di Marina di Sibari ed il  porto di Roccella Ionica) se si rivelano spesso inutilizzabili perchè tendono sempre ad insabbiarsi non permettendone il transito?; che fare dei vari porti (qualche esempio: Le Castella, Catanzaro Marina, Cariati etc. etc.), la cui funzionalità è molto scarsa risultando in una situazione di quasi totale abbandono?

 E, di fronte ad una situazione tanto disastrosa, che senso ha costruirne degli altri (a Strongoli ed altrove), dato che già ne disponiamo di oltre trenta?

Non sarebbe stato più sensato preparare un “Masterplan” tendente esclusivamente a potenziare ed a rendere fruibili i porti esistenti e non già di crearne di nuovi?

“Finalmente – ha dichiarato la vice presidente della Giunta Regionale Antonella Stasi – il Masterplan per la portualità calabrese è il primo che la Regione realizza nella sua storia. I porti vengono intesi come “porte di accesso” verso il nostro territorio, grazie alle quali si potranno scoprire le tante bellezze della Calabria”.

Però, aggiungiamo noi, le “porte d’accesso” dovrebbero risultare agevoli ed efficienti (contrariamente di come si presentano ora). Ecco perchè, ripetiamo, si dovrebbe puntare esclusivamente alla messa a punto soltanto di quelli esistenti. E non crearne altri, almeno per ora, come quello di Strongoli, ad un tiro di schioppo da quello di Crotone.

E trasferiamoci, ora, al settore “sanità”. Si stanno operando dei “tagli” in tutti gli ospedali della regione, costringendo gli utenti a faticose trasferte o emigrazioni in altre regioni. Certo, anche noi, da semplici cittadini, non amiamo gli sprechi; però, non convidiamo le scelte avventate tanto da dovere penalizzare i pazienti.

Secondo noi, anzichè spendere centinaia di milioni di euro destinati alla costruzione di altri cinque ospedali (alcune dei quali in città dove ve ne siano forse troppi), sarebbe stato ( e sarebbe) opportuno destinarli agli ospedali già esistenti, al fine di renderli efficienti e non monchi di numerosi servizi, peggiorando sempre più l’attuale situazione di già precaria.

Sarebbe veramente da tramandare ai posteri se la classe dirigente della Regione Calabria dovesse, una volta tanto, decidere, agendo, di dire: “Sì, forse stavamo sbagliando”!

Soltanto promesse alla Berlusconi Purtroppo, la Regione non ha ancora diffuso il testo completo sulla portualità calabrese. Si hanno notizie frammentarie. Ecco le ultime, sull’Alto Ionio Calabrese: i nuovi porti previsti sono addirittura cinque. Eccoli: Rossano (con 300 posti barca), Trebisacce (con 400), Amendolara (con 300), Roseto Capo Spulico (con 300) Rocca Imperiale (con 200). Per un totale di 1.500 posti/barca. Quanta grazia, Sant’Antonio!

A tal punto, pur non conoscendo quanti altri ne sono stati previsti per la costa tirrenica, , ma considerando l’attuale momento politico ed economico della nazione, non ci resta altro che dire quanto segue: sulla scia dell’ex Presidente del Consiglio on. Berlusconi, il nostro Governatore on Scopelliti non fa che lanciare: promesse, promesse, promesse. In altre parole, con la canzone della grande Mina, possiamo ben dire: parole, parole, parole!