In Canton Ticino deputato estratto a sorte

Sorteggiato in un’urna. Accade a Bellinzona, la capitale del Canton Ticino, che ospiterà, a mezzogiorno e mezzo in punto di oggi, quello che si preannuncia, ormai, come uno show mediatico, visto che la televisione pubblica trasmetterà il tutto in diretta.

A disputarsi un posto al Consiglio Nazionale, uno dei due rami del legislativo svizzero, il 28 enne Marco Romano e la 50 enne Monica Duca-Widmer. Entrambi democristiani, alle elezioni federali del 23 ottobre ottennero lo stesso numero di voti, ovvero 23.979. Una situazione che, pensando di applicare la legge, la cancelleria dello Stato ticinese cercò di risolvere, la sera stessa del voto, con un sorteggio elettronico.

In sostanza fu un computer a scegliere, dando ragione a Monica Duca-Widmer, ma indisponendo Marco Romano, il quale avrebbe preferito un riconteggio dei voti. “Sono stato eletto dal popolo ma mi sento fregato da una lotteria”, reagì, appena appreso di aver perso, il giovane aspirante deputato.

Alla decisione del sorteggio si è arrivati attraverso le aule giudiziarie. Un ricorso al Tribunale Federale, la corte suprema elvetica ha invalidato un precedente sorteggio elettronico. “Il sorteggio – ha stabilito la massima istanza giudiziaria svizzera – dovrà essere manuale e pubblico. Eseguito da un membro del Governo ticinese e in presenza dei due candidati”. Un membro del Governo che non sia democristiano, ha specificato il Tribunale Federale, per evitare ulteriori fraintendimenti e il prosieguo della diaspora.

Quello che invece i giudici federali non avevano previsto è la diretta televisiva dell’evento, all’ora di pranzo. Mancheranno le soubrette, l’atmosfera sarà sobria, ma l’audience è assicurata. “Dal pareggio in avanti è stato tutto un percorso molto strano”, ha commentato Monica Duca-Widmer, mentre il suo antagonista ha invocato il silenzio stampa, nella speranza che, questa volta, il vento della fortuna soffi nella sua direzione. Sulle modalità dell’estrazione, intanto, ci si sbizzarrisce, visto che la cancelleria non la svela. Verosimilmente i nomi dei due candidati saranno infilati in altrettante palline e quella prescelta conterrà il premio, cioè il biglietto d’andata per il Parlamento.