Fiamma Tricolore sollecita la zona franca per Gioia Tauro

Una delegazione della sezione del Movimento Sociale Fiamma Tricolore di  Gioia Tauro, è stata presente alla manifestazione indetta dal Sul e raccolto le testimonianze di lavoratori e cassaintegrati del porto di Gioia Tauro.

I manifestanti lamentano la scarsa attenzione da parte delle istituzioni alla crisi del porto e la scarsità di interventi correttivi per il rilancio dello stesso, in particolare la necessità dell’assegnazione della governance del porto dell’area industriale sotto un’unica istituzione che  garantisca un più efficace ed efficiente coordinamento e una migliore suddivisione dei compiti tra le varie istituzioni operanti all’interno.

La sezione di Gioia Tauro, in una nota, esprime condivisione per le osservazioni dei manifestanti e propone “alcuni suggerimenti che potrebbero agevolare il funzionamento dello scalo portuale, il miglioramento delle infrastrutture di collegamento retrostanti al porto, dall’asse viario a l’adeguamento strutturale ferroviario al pari delle altre tratte nazionali, l’implementazione dell’attività portuale con la creazione di uno snodo nave/treno/nave che agevoli e riduca i tempi per il trasferimento dei container, prevedere degli sgravi fiscali regionali sulle imposte a carico dei lavoratori a tempo indeterminato assunti nelle aziende del porto e nella relativa zona industriale, sfruttare le risorse economiche già stanziate e trasferite dallo Stato all’Autorità Portuale e agli altri enti territoriali, destinate all’infrastruttura portuale e all’area industriale; rivedere le concessioni date alle società di transhipment (Mct e Blg) sulla base dello sviluppo attuale/atteso e in considerazione ai posti di lavoro che i gli stessi offrono.

Inoltre vorremmo porre all’attenzione due quesiti: la Zona Franca di Gioia Tauro, ancora esiste? È stata ritirata? È andata persa? E se ancora esiste,  a che punto sono le procedure per la piena attuazione? Poi, a che punto sono le concessioni e le pratiche per la costruzione del bacino di carenaggio e delle infrastrutture riguardanti la Zen Yacht, ottenuti dopo una lunga ed estenuante battaglia legale, sapendo che la stessa può garantire oltre cento posti di lavoro in pianta stabile senza considerare l’indotto che ne potrebbe derivare? La sezione di Gioia Tauro, si unisce alla protesta dei lavoratori del porto, auspicando una risposta da parte delle istituzioni competenti l’attuazione di provvedimenti in grado di rilanciare in maniera valida le attività dello scalo della città”.  E’ quanto scrive in una nota al giornale Antonio Pratticò.